Be’ che dire… i racconti di Francesca Scotti raccolti in Qualcosa di simile (Italic peQuod, 2011) sono belli. È un commento semplice e lineare, il mio, ma è la sensazione che ho provato quando ho chiuso il libro. Ho stretto le labbra, portato di lato il capo in cenno di assenso, e pronunciato due semplici parole: “Brava, Francesca!”.
Sono scritti davvero bene, questi racconti: lo stile è pulito, elegante, liscio. Un bicchiere d’acqua fresca, di sorgente, per capirci. Nella narrazione c’è l essenziale, nulla di più. Ogni racconto ti cattura, ti incuriosisce e alla fine, anche se ti lascia un po’ di amaro in bocca, è un amaro piacevole, gustoso, che rimane lì per un po’, e te lo porti dietro, come un buon caffè. Un sottile filo di malinconia pervade ogni racconto, e ogni racconto si intreccia a quello successivo e alla fine, pensi, poteva trasformarsi in un bel romanzo, o Qualcosa di Simile.
Related posts:
- Tetano di Alessio Torino L’esordio convincente con Undici decimi (vincitore dei premi Bagutta Opera...
- Ricci di Linnio Accorroni Non avrei mai pensato che si potesse scrivere così tanto...
- Presentazione de Il peso specifico dell’Amore a Milano con Francesca Scotti Riporto di seguito il volantino della presentazione che terrò venerdì...
- L’era del porco di Gianluca Morozzi Lessi Despero di Gianluca Morozzi anni fa, mi piacque molto....