La notte ha un profumo. Un profumo particolare, inconfondibile, come quello di una donna. Appartiene solo a lei, alla notte intendo, e per coglierlo abbasso il finestrino ai novanta all’ora e spingo fuori la testa. Gli occhi mi lacrimano e annuso l’aria come un segugio.
Non mi chiedere di cosa sappia o di descriverlo. È impossibile. È il profumo della notte. Punto. È come se mi chiedessi di descrivere il rosso. Il rosso è… rosso, semplicemente rosso. Niente di più, niente di meno. E così il profumo della notte è il profumo della notte. Niente di più, niente di meno. Se vuoi conoscerlo, amico, apri quella finestra, ficca il naso fuori e inspira, inspira profondamente e trattieni l’aria. Fallo più volte, fino a quando sei sicuro di poterlo riconoscere, questo profumo. Memorizzalo e poi, quando domani mattina ti alzi, ripeti l’operazione. Poi dimmi se è la stessa cosa, se è la stessa aria, la stessa sensazione. Non lo è. Non lo è perché la notte diffonde il coraggio di liberare l’oscura parte di noi. E questa, libera, impregna l’aria della sua essenza, del suo profumo, inconfondibile…
il profumo dell’Anima.
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