John McWall – Tassista nella notte (Puntata 4 – Julia)

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Oggi ho incontrato Julia, pura apparizione nella piccola libreria Macondo. Era intenta a leggere il retrocopertina quando me ne sono accorto. Sono rimasto spiazzato, e ci è mancato poco che mi cadesse la busta della spesa. Mi sono nascosto dietro uno scaffale, ho afferrato il primo volume a tiro e, facendo finta di leggerlo, l’ho spiata.
Insomma, tu sei lì impalato, la osservi. Con l’indice sistema i lunghi capelli scuri dietro l’orecchio. Al lobo, un pendente d’argento a forma di stella. Una ruga sottile le attraversa la fronte. Per scorgerla in tutto il suo aspetto sei costretto ad allungarti sulle punte e sorreggerti allo scaffale. Indossa il tailleur blu del lavoro, l’inconfondibile distintivo giallo della compagnia dei taxi si staglia sul petto. Certo l’abito non è dei migliori, ma su di lei sembra un vestito da sera. Alza lo sguardo verso di te. Ti fissa, e un tremore scuote le tue gambe, rendendole fruscelli. Barcolli, ma cadere non puoi, non ora che ti guarda. Devi sorreggere lo sguardo, ora o mai più. Occhi verdi, taglio orientale, ciglia lunghissime. Occhi vivaci, attenti. E tu lo sai cosa passa nello sguardo di una persona. Ne hai visti molti di occhi nello specchietto retrovisore del tuo buco di taxi. Quasi tutti spenti, in cui ci leggi stanchezza, rassegnazione e, in quelli più consapevoli, disperazione. Quelli di Julia, no, i suoi hanno mantenuto l’energia e la curiosità infantili, sono elettrici. E tu ipnotizzato stai lì, con lei che ti osserva, proprio te, nel vano tentativo di un sorriso. Non ti riesce, il sorriso, ma lo sguardo non lo distogli, questo no, ed è già tanto. Cinque secondi, un’eternità. Una spaventosa eternità.

Ma non guardava te. Di te neanche s’è accorta, e lo sai. Cercava di leggere qualcosa alle tue spalle, ma poco importa. Hai fatto una prova oggi. La prova di quando avrai il coraggio di affrontarla e dirle che sei John McWall, taxi 2V68, con cui ogni tanto scambi qualche parola, alla radio, tra una chiamata e l’altra. Ce la farai prima o poi, ce la farai.
Comunque a un certo punto lei osserva l’orologio, appoggia il volume e corre fuori dalla libreria. Ti catapulti dietro, ma quelle dannate barriere antifurto cominciano a suonare. Hai un libro in mano. Ti fiondi in cassa, chiedi scusa e paghi. La cassiera ti dedica un’espressione sprezzante neanche fossi un ladro incallito. Ma chi se ne frega. L’importante è non perdere Julia, seguirla, scoprire dove abita. Così voli in strada. Sul marciapiede ti volti a destra e a sinistra. Migliaia di teste che ondeggiano. Saltelli sul posto. Ma la sua non si vede, da nessuna parte. Sparita. L’hai persa, cazzo, l’hai persa.

Tutta colpa del libro che stringi. Leggi il titolo. Maledici l’autore. Poi sfogli la quarta di copertina. Si tratta di un romanzo. Un romanzo d’amore. Racconta di un tipo che vuole farsi fuori, ma prima di farlo vuole lasciare le sue memorie, così entra in una valigeria per acquistare una borsa portacomputer. Ha un piano. Un piano ben congegnato, da portare a compimento. Ma si sa, le cose non vanno mai come devono andare.
E senza accorgermi mi trovo a leggerlo, il romanzo.

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Leggi le puntate precedenti di Jonh McWall12, 3

Gianluca Antoni

Gianluca Antoni

Psicologo Psicoterapauta Ipnotista, Career Coach, Formatore, Scrittore

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