É un lavoro stagionale scrivere, per me. Un lavoro invernale, intimistico, quando fuori è buio, e magari fa freddo. D’estate, con il sole, il caldo, le giornate lunghe e tutto il resto, ho voglia di fare altro. Lo sento nella pelle: dai pori un’energia si sprigiona e vuole consumarsi in attività all’aperto, fisiche e non mentali. Può essere uno sport, una passeggiata, un lavoro di fatica, qualsiasi cosa che abbia a che fare con il corpo e non con la mente, con l’istinto e non l’intelletto, con il cuore e non la razionalità. E così, decido che tornerò a scrivere in autunno, quando le giornate si accorciano e il freddo mi costringe dentro casa. Tutto qui. Ma in ogni caso tenetevi liberi per venerdì 5 ottobre alle 18.
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