Finalmente, dopo mesi, riesco a scrivere un commento sul romanzo di Roberto Sturm, Uomini di riviera. L’ho letto la scorsa estate, in un pomeriggio, al mare. È un libro che scivola via, con facilità, perché ben scritto, ma con amarezza. Amarezza nel senso della sensazione che mi ha lasciato, uno stato d’animo sottile che ti si appiccica sulla pelle nel ripercorrere la vita dei protagonisti. Vite ordinarie di una città di provincia, dove tutto risulta scarno. Il parallelismo con il film America Oggi di Robert Altman e, ancor di più, con i racconti di Raymond Carver da cui la pellicola è ispirata viene da sé. Fa solo impressione scoprire che un mondo così estraniante, caratteristico di una città depersonalizzante come Los Angeles, possa essere riprodotto anche sulle coste dell’Adriatico, un luogo tanto tanto lontano, in tutti i sensi, da quel tipo di America. Eppure Roberto l’ha riprodotto, con crudo realismo e maestria. Bravo!
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