Ho conosciuto Gianluca Antoni due anni fa: mi contattò su Anobii per invitarmi alla presentazione che avrebbe tenuto in una libreria di Torino; incuriosita, ci ero andata con mio fratello e avevo subito acquistato Cassonetti, il suo primo romanzo, anch’esso edito da PeQuod, che avevo recensito ottimamente.
Questo suo nuovo lavoro, Il peso specifico dell’amore, si è rivelato nettamente più ricco e maturo del precedente: vuoi perché comunque il primo era pur sempre un romanzo giovanile (per quanto rimaneggiato e completamente riscritto), vuoi perché Gianluca ha chiuso con una voce energica tutte le parentesi rimaste aperte alla fine di Cassonetti. Sì, perché Il peso specifico dell’amore è un ideale seguito del primo, pur essendo completamente indipendente e fruibilissimo anche da solo: ritroviamo l’ex studente di psicologia Peter in un momento di violenta crisi del suo amore per la moglie, per l’ amante, per il lavoro, per la famiglia, per il suo passato, per il suo rapporto con la scrittura e soprattutto per se stesso.
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