Indubbiamente uno dei libri più belli letti nel 2013, Open di Andre Agassi è una bellissima storia scritta magistralmente dal premio Pulitzer J.R. Moehringer perché un tennista, per quanto bravo con la racchetta, non può esserlo altrettanto con la penna (soprattutto se hai abbandonato la scuola prima dei diciotto).
Ma al di là del merito di chi l’ha scritto, giustamente riconosciuto dallo stesso Agassi nei ringraziamenti, Open è una storia che ti cattura dalla prima pagina, al di là se sei un amante del tennis, e ti trascina fino all’ultima con piacere e riflessione. La storia di questo bambino di talento obbligato dal padre a passare la sua infanzia a tirar palline al di là della rete intenerisce e appassiona. Un bambino che resta tale anche da adulto, un bambino che, seppur diventi il tennista numero uno al mondo, odia il tennis e si sente un perdente dentro, fino a quando non comprende alcune lezioni importanti dalla vita che non sto qui a svelarvi.
La sua carriera è lo specchio della sua rinascita, il passaggio dall’età infantile a quella adulta. Un percorso di crescita che accomuna tutti, ognuno nel suo campo, ognuno nelle vicissitudini della propria esistenza. Ci sono tanti insegnamenti che possiamo cogliere dalla storia di Andre Agassi: insegnamenti interiori, psicologici, utili agli sportivi ma non solo.
Una lettura che consiglio vivamente a tutti, soprattutto a chi ha il tarlo di dover essere perfetto.
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