In una ricerca condotta in Belgio e pubblicata dalla rivista Motivation and Emotion è stato chiesto a 233 studenti di ricordare recenti episodi in cui avevamo provato determinate emozioni, riferirne la loro durata, l’evento scatenante e le strategie messe in atto per gestirle. É risultato che su 27 emozioni, la tristezza è quella che dura più a lungo (120 ore), seguita dall’odio (60 ore) e dalla gioia (35 ore) mentre il disgusto, la vergogna e la paura risultano quelle che durano di meno (30-40 minuti). É emerso inoltre che la durata delle emozioni è legata all’importanza dell’evento scatenante (tanto più è importante, tanto più dura l’emozione) e dal fenomeno della ruminazione mentale, ossia nel trovarsi ingabbiati in una forma di pensiero circolare che ruota intorno a un unico tema, generalmente di natura negativa.
A mio avviso i risultati di questa ricerca non ci forniscono grandi illuminazioni. Infatti è abbastanza scontato che tanto più rimuginiamo su qualcosa che ci è accaduto di negativo, tanto più l’emozione negativa che l’accompagna perdura; esattamente com’è naturale che la durata sia proporzionale all’importanza dell’evento scatenante.
MA
è interessante scoprire che le emozioni non durano a lungo. Questa consapevolezza è un elemento che ci può aiutare a disinnescare la ruminazione mentale. Spesso l’emozione spiacevole perdura perché provo la sensazione della sua permanenza, ossia sono convinto che mi accompagnerà a lungo, il che la rende insopportabile e ci pone nella condizione di cercare mille soluzioni per alleviarla o farla sparire con l’effetto, il più delle volte, di renderla ancora più intensa, persistente e permanente. Se sappiamo invece che la tristezza dura solo 5 giorni, l’odio meno di 3, la disperazione, l’ansia e la delusione solo uno, di giorni, e altre emozioni come la paura, la vergogna, la colpa solo qualche ora o anche meno, be’, questa consapevolezza ci può tranquillizzare e porci in una situazione di “attesa che passi”, il che può essere il modo migliore per abbreviarne la durata e renderla meno intensa.
Certo non basta. Come ho già scritto, le emozioni hanno un loro significato ed è importante ascoltarlo, ma disinnescare il loro carattere di permanenza ci può permettere di alleggerire il fardello. E a volte è più che sufficiente per tornare a stare bene!
Ps. circa le emozioni piacevoli… rimuginate! Più durano, meglio è! Dico giusto?
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