Nel mio lavoro spesso mi trovo ad affrontare il tema del lutto, un tema molto delicato, che tocca le corde più intime della nostra personalità e scatena un vortice di emozioni spesso incontrollabili quali il dolore, la disperazione, la tristezza, l’impotenza, la rabbia, la colpa, la speranza e altre ancora che si alternano e si mescolano lasciandoci tramortiti e senza energie. Il tutto spesso accompagnato dalla sensazione che la vita non sarà più la stessa e che qualcuno, sia esso il caso o il destino, ci abbia portato via un pezzo di felicità.
Per quanto l’elaborazione del lutto dipenda da moltissimi fattori, ci sono tuttavia una serie di accorgimenti in grado di favorire e accelerare il processo. Eccoli qua.
- Elabora la perdita a modo tuo. Non esiste un modo migliore se non il tuo. C’è chi sente il bisogno di esprimere il dolore con chiunque, chi si dispera in privato lontano dall’attenzione degli altri, chi per un periodo congela interiormente ogni reazione emotiva manifestando estrema, lascia che la tua mente e il tuo corpo lo esprimano naturalmente così come viene, senza giudicare se sia adeguato o meno.
- Rispetta le varie fasi del lutto. La reazione alla perdita può seguire delle fasi che va dalla negazione iniziale in cui si tende a non voler credere, passa per la speranza in cui ci si illude che il proprio caro possa “tornare”, alla rabbia rivolta verso il destino, verso se stessi (sensi di colpa), verso ipotetici “responsabili” o anche, in alcuni casi, verso la stessa persona defunta, alla depressione in cui ci si arrende alla situazione e si prova un profondo dolore per la realtà e l’irrimediabilità della morte, fino all’accettazione in cui con il passare del tempo si accetta l’accaduto, si ritorna alla vita e la si riorganizza riappacificandosi con la perdita
- Prenditi il tempo necessario. Non avere fretta di superare la perdita. Esattamente come una ferita, devi concederle il tempo naturale per cicatrizzarsi. Ogni ferita ha il suo tempo, e ogni persona ha tempi diversi.
- Accetta le ondate emotive. Il dolore e la tristezza spesso si manifestano ad ondate. In alcuni giorni puoi sentire che le cose iniziano ad andare meglio, sei fiducioso di aver superato il periodo critico e poi il giorno successivo la tristezza ti travolge e ti sembra di ritrovarti al punto di partenza. È del tutto normale, e scoprirai che con il passare del tempo che queste ondate diminuiranno di intensità e di frequenza fino a sparire.
- Fai pace con la persona defunta. Se il rapporto è stato conflittuale è bene che tu esprima ogni emozione che provi, anche quelle spiacevoli e negative. La conflittualità di un rapporto è l’espressione di un affetto sottostante, e questo non puoi ignorarlo. Anche una persona che ti ha fatto soffrire ti ha trasmesso qualcosa di positivo. Fai tesoro di questi insegnamenti e lascia il resto sullo sfondo.
- Dai valore e ascolto al tuo dolore. Sopprimere le proprie emozioni prolunga il processo di elaborazione del lutto e può sfociare in manifestazioni sintomatiche di natura inconscia. Se nella prima fase hai sentito il bisogno di congelare il turbamento emotivo, successivamente, un po’ per volta, lascia che questo emerga. Ti permetterà di imparare a gestirlo per gradi e andare a fondo nel comprenderlo. Considera il tuo dolore e tutte le emozioni associate vitali e fisiologiche, ringrazia quella parte di te che te la fa provare.
- Alimenta dei rituali che onorano la perdita. Pensa e ricorda la persona cara a modo tuo: scrivile, disegna, parlarle, porta i fiori sulla tomba, fai una passeggiata come se l’avessi al tuo fianco. Fai ciò che ritieni rilevante per alimentare la vostra relazione interiore. Fai attenzione solo a non creare una dipendenza; è importante che tu lo faccia con la piena libertà, quando e come lo senti.
- Lascia andare la persona che hai perso. Lasciare andare la persona cara è un atto simbolico che non nega il fatto che sarà sempre dentro di te, al tuo fianco, per tutta la tua vita. Verrà il momento che potrai sbarazzarti di quegli oggetti legati al suo ricordo e che non ti servono più. Fallo con serenità, sapendo che non sono gli oggetti in sé a legarti a lei, ma quel sentimento profondo che porti per sempre dentro di te.
- Circondati di amici e familiari. Condividere un dolore e sentire la vicinanza e l’affetto delle persone care, aiuta a non sentirti solo e a rimarginare le ferite in tempi più brevi e in modo migliore. Alla stessa stregua, se hai bisogno di momenti di solitudine, prenditeli.
- Trova fonti di ispirazione. Vivere un lutto ti pone di fronte a domande fondamentali sul senso della vita e della morte. Alimenta la tua curiosità nella ricerca di risposte attraverso letture sul tema, ascoltando relatori, vedendo documentari o film, partecipando a gruppi di sostegno, religiosi e non.
- Chiedi aiuto. Se dopo diverso tempo senti che la ferita sanguina come se fosse il primo giorno o se ti sembra di non potercela fare da solo o se ti chiudi in una depressione che avvolge altre sfere della tua vita, chiedi un aiuto professionale. Uno psicoterapeuta può sostenerti e aiutarti a superare quegli ostacoli che impediscono l’elaborazione del lutto.
Come faccio a sapere se ho elaborato e superato il lutto?
Se ci fosse una formula scientifica sarebbe questa: il lutto può considerarsi superato quando la gioia e la gratitudine di aver avuto al fianco per un tratto della tua vita la persona defunta supera il dolore per la sua perdita.
In altre parole, succede quando ti accorgi che il ricordo non è più doloroso ma è farcito di momenti significativi e non, sia belli sia brutti, e sei capace di emozionarti, di sorridere, di commuoverti serenamente, di sentire gratitudine per quello che ti ha lasciato interiormente e, nel bene e nel male, che ti ha permesso di crescere e di essere un po’ migliore.
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