E a proposito di sogni, venendo a me (come se poi finora avessi parlato di qualcun altro), vorrei aggiungere che io i sogni … li detesto. Belli o brutti, non importa: sono tasse psicologiche sul sonno.
Io non ho nessuna curiosità per i sogni, non m’intrigano. Meno ne faccio, meglio sto. Non sono interessato a beneficiare dei loro insegnamenti, e tanto meno a fare la fatica d’interpretarli. Giuro su Miles Davis che il giorno in cui inventeranno una pillola che consente di dormire senza sognare, me ne compro un paio di camion. Odio l’emersione coatta delle consapevolezze procurata dall’attività onirica. Io, delle mie consapevolezze nascoste, rimosse o come accidenti vi dilettate a definirle, non ne voglio sapere. Pretendo che rimangano sepolte sotto il multistrato della coscienza e non riemergano di notte a vagarmi nel sonno come zombie senza il mio permesso. Se esiste l’inconscio ci sarà un motivo, giusto? Bene, io non ho intenzione di rovistarci dentro, perché penso che stia bene dove sta. E su questo preferirei non si aprissero dibattiti.
Ma sapete la cosa che proprio non posso soffrire dei sogni? Il fatto che remano contro le decisioni. Sono come grilli parlanti, però a sonagli, che si approfittano di sapere i cazzi tuoi per farci dei film prodotti da te e proiettarteli di notte a tradimento per rovinarti le convinzioni a cui sei pervenuto con enorme fatica.
…
Che poi qualcuno dovrebbe spiegarmi perché l’inconscio deve sempre averla vinta. Chi l’ha stabilito, che ha ragione lui? Se partiamo dall’assunto che l’inconscio dice la verità, allora mi domando cosa ce l’abbiamo a fare, il conscio. Se dobbiamo aspettare che l’inconscio ci parli per capire come stanno veramente le cose, quando pensiamo consciamente ci raccontiamo cazzate?
E se invece l’inconscio non fosse altro che il seminterrato psichico dove abitano le paure, che prendono la forma dei sogni e vengono a intimidirti come dei volgari bulletti quando hai appena preso una decisione importante, non dovremmo forse concludere che la funzione dell’inconscio sia semplicemente quella di farti cacare sotto?
…
I sogni affondano nella paura, sono immunosoppressori del coraggio. Producono ripensamento, rimorso, senso di colpa, remano contro la libera iniziativa, favoriscono la stagnazione. Il sogno è reazionario. Io non voglio sognare, va bene?
(da Terapia di coppia per amanti di Diego De Silva)
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