# 009 | Fino a che punto abbiamo il controllo della nostra vita

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Figura 1
figura 1

Non tutto è sotto il nostro controllo. Di certo non lo era, per quel povero autista di autobus, il meteorite che l’8 febbraio 2016 si è schiantato nei pressi del campus universitario a Vellore, città nel sud dell’India, uccidendolo. E se, come ha scritto qualcuno, si tratta del primo caso documentato di un uomo ucciso da un meteorite, possiamo di certo affermare che  il povero sventurato si trovava nel posto sbagliato nel momento sbagliato.

Poteva avere il controllo della situazione? Assolutamente no.

E come la caduta delle meteoriti, non possiamo avere il controllo di tante altre cose come gli incidenti fortuiti, il tempo meteorologico, le calamità naturali, la comparsa di malattie non causate da condotte insane, le morti accidentali e tante altre cose che non dipendono dalla nostra condotta.

Insomma, messa così, sembra che siamo in balia degli eventi.

Ma così, per fortuna, non è.

Come ci sono tante cose di cui non abbiamo il controllo, ce ne sono altre invece in cui lo abbiamo. Quello che possiamo fare è avere chiaro su cosa e fino a che punto abbiamo il controllo sulla nostra vita, in modo da aumentare al massimo il nostro potere di incidere sul nostro destino e saper rispondere in modo appropriato ai diversi eventi che ci capitano (figura 1).

Possiamo avere tre tipi di controllo su ciò che ci accade (figura 2):

  • diretto:  come abbiamo visto la nostra reazione non dipende dall’evento in sé ma da come la nostra mente lo filtra. Questo ci permette di avere un controllo diretto sui nostri comportamenti, sui nostri pensieri e sulle nostre emozioni. Siamo noi a decidere che vestito indossare la mattina, come reagire di fronte al maleducato che ci ruba il parcheggio o cosa pensare sull’ultima manovra economica del governo. Nessuno può farci fare, sentire o pensare qualcosa se non siamo noi a permetterglielo. Paradossalmente, anche nella situazione in cui un ladro ci puntasse una pistola alla tempia intimandoci di consegnargli il portafoglio siamo noi a “scegliere” di consegnarglielo, perché nella nostra mente, alla velocità della luce, valutiamo come preferibile privarci del portafoglio piuttosto che della vita.
  • indiretto: abbiamo invece un controllo indiretto su tutto ciò che riguarda le relazioni con gli altri. Non abbiamo pieno potere di spingere una persona a fare qualcosa, ma attraverso il nostro comportamento possiamo “indirettamente” provocare la reazione che desideriamo. Possiamo chiedere gentilmente al nostro commensale di passarci il sale, ma lui è libero di passarcelo o meno. Chiaro, se gli puntiamo un coltello alla gola diventeremmo più convincenti! Battute a parte, ottenere qualcosa dagli altri dipende molto dalle nostre mosse, dal nostro atteggiamento, da quello che diciamo e da come lo diciamo. Non abbiamo un completo controllo sugli altri, ma non siamo nemmeno privi di controllo. Se siamo consapevoli di esercitare un controllo indiretto possiamo studiare qual è la modalità migliore per ottenere dall’altro ciò che desideriamo. È questione di comunicazione efficace, insomma.
  • nullo: come riportato sopra non abbiamo nessun controllo nei confronti di incidenti fortuiti, delle calamità naturali, della comparsa di malattie non causate da condotte insane, del tempo meteorologico, del passato. Mi dispiace deludere tutte le persone scaramantiche, ma non c’è alcuna nostra azione in grado di impedire che accadano o modificare ciò che già è accaduto.
figura 2
Figura 2

Nella prossima lezione affronteremo qual è l’atteggiamento migliore e cosa possiamo fare di fronte ad ogni tipo di evento. Sarà interessante scoprire che possiamo sempre far qualcosa, anche di fronte agli eventi di cui non abbiamo il controllo.

Nel frattempo impariamo a riconoscere correttamente il tipo di controllo.

Tips

Durata: 30 secondi.

Frequenza: ogni volta che ti capita.

Obiettivo: riconoscere il tipo di controllo che puoi esercitare.

Azione: ogni volta che ti trovi di fronte a un evento che vuoi modificare, individua in quale categoria rientra (controllo diretto, indiretto, nullo). Fai attenzione a classificarlo nel modo giusto. L’errore più comune è inserire ciò che si vuole modificare nella categoria sbagliata, ad esempio ritenere che non abbiamo alcun controllo verso l’antipatia del collega di ufficio, o che il trovare parcheggio dipenda da un mantra che recito o che un aspetto del mio carattere rientri nella categoria del controllo nullo perché ritengo di essere fatto così e di non poterci fare niente.

(Sei hai dubbi a collocare alcuni eventi, riportali nei commenti e ti risponderò).

Il consiglio del biblioterapeuta

Trascurabili-contrattempi-di-un-giovane-scrittore-in-cerca-di-gloriaMichele Dahlie, Trascurabili contrattempi di un giovane scrittore in cerca di gloria (Nutrimenti, 2013)

In qualche modo il destino sembra aver rivolto tutto le sue attenzioni – in senso positivo e negativo – verso Henry, o almeno così potrebbe pensare una persona  “superstiziosa”:  dopo aver perso entrambi i genitori, il venticinquenne newyorkese, si ritrova a poter contare su un’eredità milionaria e sulla possibilità di vivere in un lussuoso appartamento in una delle zone più esclusive della città.

Henry si è laureato ad Harvard ed ha un indubbio talento per la scrittura e il forte desiderio di vedere pubblicati quanto prima i suoi scritti ma le cose non vanno proprio secondo i piani perché il destino sembra continuare a mettersi di traverso sul suo cammino intralciandolo e costringendolo ad affrontare una serie di peripezie e fallimenti. 

Ma è veramente così? E’ colpa della sfortuna? O dovrebbe modificare il suo atteggiamento verso l’esistenza e la vita e soprattutto verso se stesso per ottenere dei reali e concreti cambiamenti positivi?
La lettura di Trascurabili contrattempi di un giovane scrittore in cerca di gloria di Michele Dahlie può permetterti di comprendere i tre tipi di controllo di cui ci ha parlato Gianluca in questa lezione (diretto, indiretto e nullo) e soprattutto ti regalerà il piacere di leggere un romanzo arguto, divertente e mai banale. 

© riproduzione riservata

Gianluca Antoni

Gianluca Antoni

Psicologo Psicoterapauta Ipnotista, Career Coach, Formatore, Scrittore

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