“Volere è potere” recita un vecchio adagio eppure…
Eppure quanti sani propositi che ci poniamo si perdono nel nulla anche se sono alimentati da una volontà di ferro: voglio dimagrire, voglio smettere di fumare, voglio non pensare più a quel disgraziato del mio ex, voglio cambiare lavoro, voglio superare questa mia timidezza imbarazzante, non voglio più preoccuparmi per tutto, voglio essere felice, voglio sentirmi bene con me stesso, voglio diventare sicuro, voglio cominciare a vedere il bicchiere mezzo pieno e bla bla bla.
E non è che non ci abbiamo provato, anzi. “Da domani cambio!”, ci siamo detti, e così è stato. Volevamo dimagrire e così abbiamo iniziamo una dieta ferrea, ricca di fibre e priva di dolci, ci siamo iscritti in palestra e abbiamo cominciato a fare attività fisica sotto la supervisione di un personal trainer, con gli amici siamo diventati i paladini del prendersi cura del proprio corpo. E qualche chilo lo abbiamo perso. Poi però, non capiamo bene perché, qualcosa si inceppa: cominciamo a sgarrare sulla dieta, a saltare la palestra e, in men che non si dica, molliamo e tutto torna come prima. Con grande disappunto, senso di colpa e rassegnazione ci rendiamo conto che i vecchi comportamenti hanno ripreso il sopravvento e la convinzione di non potercela fare, a dimagrire, si è rafforzata.
Dove abbiamo sbagliato?
Il motivo può essere diverso da caso a caso, ma il succo della questione è che spesso non conosciamo qual è il modo migliore per ottenere il cambiamento che auspichiamo.
In altre parole non siamo forniti di un libretto di istruzioni che ci spieghi come funziona il cambiamento personale, come avviene e come ottenerlo.
Bene, nei prossimi post ve lo consegnerò.
Prima però è necessario partire dall’assioma di base da cui non possiamo prescindere:
Cambiare dipende da te!
Questo vale per qualsiasi cosa tu desideri cambiare. Tu sei il motore del cambiamento, non importa se vuoi dimagrire, migliorare il rapporto con il tuo partner o superare un lutto. Non si tratta semplicemente di assumere un atteggiamento costruttivo, si tratta di renderti conto che il vero cambiamento non dipende da qualcosa che ti accade fuori ma da ciò che avviene profondamente in te. Una volta innescata questa convinzione hai attivato la giusta energia per trovare il modo per ottenere ciò che desideri.
In anni di esperienza come psicoterapeuta ho imparato ad ascoltare e dar voce alla parte profonda delle persone. Ho imparato che in ognuno di noi esiste una saggezza unica e personale che conosce bene chi siamo e chi vogliamo essere e che, come ha scritto la psicanalista Karen Horney:
l’essere umano possiede una propensione innata alla realizzazione di se stesso. Se si rimuovono gli ostacoli, l’individuo si svilupperà fino a divenire un adulto pienamente realizzato, proprio come una ghianda diventerà una quercia.
È questo a mio avviso il succo del cambiamento personale: smettere di pensare che la felicità arriverà quando succederà qualcosa, che sia trovare un lavoro o conquistare un’amata o vincere al superenalotto o comprare una bella casa o guidare un macchina veloce, ma impegnarsi per rimuovere quegli ostacoli interiori e profondi, ripulire il nucleo genuino della nostra personalità in modo che possa irradiare la sua luce su ogni aspetto di noi. A quel punto si entra nel flusso, che non è quella cosa che i testi new age spesso riportano come quello stato in cui tutto ciò che desideriamo come per magia si avvera, no, è un’altra cosa: è la sensazione reale di essere in sintonia con se stessi e con ciò che facciamo; uno stato in cui molti desideri si avverano, ma non per magia, ma per merito di tutto quello che abbiamo fatto prima.
Tips ‘n’ Tricks
Durata: 20 minuti.
Frequenza: quando capita.
Obiettivo: entrare in contatto con il vero sé.
Azione: mettiti in una posizione comoda, disteso sul letto, sul divano o seduto su di una poltrona. Fai un bel respiro e chiudi gli occhi. Lasciati cullare dal ritmo del tuo respiro e lascia che il tuo corpo si rilassa completamente. Lascia la tua mente libera di immaginare di scendere in profondità dentro di te, come in un viaggio al centro della terra, per andare a scoprire il nucleo del tuo vero sé, di chi sei tu e chi vuoi essere. Immagina di rimuovere tutti gli ostacoli che incontri sulla strada fino al punto in cui senti di essere giunto a destinazione. Sentirai un gran senso di benessere. Immagina a quel punto di incontrare un vecchio saggio dentro di te (qualsiasi altra immagine di saggezza va bene) e di ascoltare cosa ha da dirti. Fai attenzione ad ogni sensazione, pensiero, emozione, visione, desiderio che la tua mente ti suggerisce.
Al termine della visualizzazione, annota tutto ciò che di significativo è emerso.
Ripeti questa visualizzazione ogni volta che vuoi entrare in contatto con la parte profonda di te. Non è che detto che la prima volta raggiungi li nucleo più profondo, a volte c’è bisogno di un po’ di pratica. È normale, a volte gli ostacoli interiori sono molteplici, ed è necessario più tempo ed esercizio per arrivare al nucleo.
Il consiglio del biblioterapeuta
Willy Russell, Il ragazzo sbagliato (Rizzoli, 2002)
“Spesso non conosciamo qual è il modo migliore per ottenere il cambiamento che auspichiamo”.
Probabilmente per una qualche strana congiuntura astrale – il caso? – ogni lezione di Gianluca mi mette in discussione.
Certo dovrebbe farlo ogni volta, lo so, ma forse in questo momento le parole del “nostro” per me assumono un significato più forte e sentito.
Ecco perché quando scrive che bisogna “impegnarsi per rimuovere quegli ostacoli interiori e profondi, ripulire il nucleo genuino della nostra personalità in modo che possa irradiare la sua luce su ogni aspetto di noi” mi emoziono.
E istantaneamente penso che un modo per riportare alla luce quel nucleo originario sia nel rivedere e rivedersi nella propria storia. Come può avvenire attraverso la lettura di un romanzo di formazione.
Confesso di essere un amante di questo genere letterario e credo che a questo punto non sia difficile immaginarne la ragione principale.
Potrei consigliarne molti ma ho deciso di segnalarvene uno che tanto ha significato per me: Il ragazzo sbagliato (Rizzoli) di Willy Russell.
Raymond Marks è la voce narrante che racconta la sua storia al suo mito musicale, Morrissey il leader degli Smiths, attraverso un numero indefinito di lettere che gli scrive. Raymond ha diciannove anni e, seppur sia così giovane, abbia vissuto tutta una serie di vicende che lo hanno fatto sentire a lungo “sbagliato”.
Con una dose massiccia di comicità, utilizzata per stemperare alcuni fatti dolorosi, Russell riesce nell’impresa di avvicinarci emotivamente a Raymond, provocando in noi il desiderio di abbracciarlo e confortarlo. Per poi portarci a desiderare di farlo anche con noi stessi, con quella persona che eravamo e che con il tempo abbiamo perso e che ora è tempo di ritrovare.
Un ultimo appunto: questo libro è di difficile reperibilità e quindi, nel caso foste veramente interessati, dovrete cercarlo…
O sennò potrete contattare me o Gianluca per potervi segnalare una lettura alternativa e così rendere più interattiva la lezione.
Che ne pensate?
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