Era il 1996, da poco lavoravo come responsabile dell’Informagiovani della mia città, e fui invitato a partecipare a un corso di formazione per Operatori dei servizi di informazione e orientamento che coinvolgeva gli operatori di molti centri informagiovani della mia regione. Era uno dei quei corsi finanziati dal fondo sociale europeo, di 400 ore, che prevedeva anche visite di studio in Italia e all’Estero.
In quel corso si sono succeduti diversi docenti, tutti molto competenti, ma uno solo mi è rimasto nel cuore: Nicola Giaconi. Fin dal primo giorno le sue lezioni mi entrarono dentro, toccarono parti profonde di me, mi diedero nuove consapevolezze e soprattutto mi aprirono la mente.
Parlava della scelta lavorativa come scelta di vita, una scelta profonda in armonia con i nostri valori, le nostre risorse, la nostra personalità e le nostre capacità. In più ci forniva di strumenti concreti ed efficaci per aiutare le persone a scegliere gli studi e trovare lavoro. Poca teoria e molta pratica. Amavo il suo stile di condurre l’aula, e ancora posso ricordare intere lezioni come se fossero state ieri. Quelle giornate passate con lui hanno “lavorato” su di me non solo a un livello razionale conscio, ma anche a un livello emotivo inconscio. Posso affermare che incontrare Nicola è stato un bivio significativo della mia vita, un bivio che ha cambiato di netto il mio modo di percepire me stesso, il lavoro e più in generale la vita.
Dopo tante ore trascorse in aula ad ascoltarlo, un giorno, con un po’ di timore reverenziale, durante una pausa andai da lui e gli dissi semplicemente che il lavoro che faceva mi piaceva tantissimo. Nicola sorrise alle mie parole, mi guardò e semplicemente rispose: “Ti va di lavorare con me?”. Rimasi piacevolmente di stucco; su quali basi mi proponeva di lavorare con lui? In fondo ero solo uno dei partecipanti del corso e nemmeno, a mio vedere, particolarmente brillante.
Nicola doveva aver scorto qualcosa in me o forse, più semplicemente, aveva provato quel feeling viscerale che lega due persone in modo del tutto irrazionale. Fatto sta che da quel momento è iniziata tra noi una collaborazione ancora duratura. Dapprima ho affiancato Nicola in aula, cercando di apprendere tutto ciò che potevo imparare da lui. In seguito siamo diventati amici, abbiamo condotto tanti corsi insieme, scritto e pubblicato quattro libri, elaborato idee, condiviso progetti e realizzato il sito www.trovareillavorochepiace.it che è ormai un punto di riferimento per chi cerca occupazione e per gli operatori dell’orientamento.
La scorsa estate Nicola mi disse che stava lavorando sul nuovo libro dedicato alla ricerca del lavoro, un sunto di quasi 30 anni di esperienza sul campo. Non vedevo l’ora di averlo tra le mani e finalmente mi è arrivato. Il titolo già la dice lunga: Trovare lavoro da timidi – Tecniche e comportamenti per introversi, solitari, misantropi e imbranati. Si rivolge principalmente a quella fetta di popolazione che non ha il dono della sfrontatezza e che quindi, nella ricerca del lavoro dove è necessario esporsi, mostrare e “vendere” il proprio prodotto (ossia se stessi), può risultare svantaggiata.
In realtà, quando si tratta di cercare occupazione siamo un po’ tutti timidi e imbranati. In fondo ci troviamo ad affrontare qualcosa di nuovo, per cui non siamo preparati, e che richiede una serie di capacità tutt’altro che scontate. Trovare lavoro da timidi ti guida a sviluppare queste capacità. Ricco di suggerimenti, trucchi, esempi ed esercitazioni ti accompagna in ogni fase della ricerca dal fare il bilancio delle competenze per definire l’obiettivo professionale fino a negoziare l’offerta e il salario durante il colloquio di lavoro.
Come scrive Nicola nell’ultimo paragrafo (che ho apprezzato molto), scrivere un libro è come un trasloco di idee dalla testa alla carta, rimettendo tutto in ordine con le parole. In questo caso sono idee maturate sul campo, in anni di studio e di esperienza con migliaia di persone alla ricerca del lavoro e di professionisti che lavorano in questo ambito. Una garanzia tutt’altro che scontata in un mondo dove sembra che tutti abbiano da insegnare qualcosa anche se privi di esperienza diretta.
Buona ricerca a tutti e, come scrive Nicola, ricordate:
Non devi cambiare te stesso, ma solo imparare a cercare lavoro!
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