# 033 | Le palle da golf, prima

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palla da golfQuando Paolo venne da me aveva quasi quarant’anni, una casa di proprietà, un lavoro a tempo indeterminato. Sognava di incontrare l’anima gemella e di avere dei figli, ma la sua timidezza lo portava a rifuggire ogni tipo di attività sociale. Quando non lavorava si dedicava alle faccende domestiche. Era maniaco della pulizia e dell’ordine, curava il giardino, si cimentava in tanti piccoli hobbies che gli riempivano il tempo ma non lo appagavano appieno. Gli piaceva correre e lo faceva metodicamente tutti i giorni. Il week-end preferiva riposare per ricaricarsi in vista della settimana di lavoro successiva piuttosto che uscire con gli amici. Era parsimonioso, e utilizzava i soldi che metteva da parte per abbattere la rata del mutuo. Non si concedeva svaghi o vacanze. Né tantomeno attività che gli sarebbe piaciuto svolgere ma che richiedevano un piccolo investimento economico. La sua educazione lo aveva spinto a seguire il principio “prima il dovere e poi il piacere”.

E quando venne da me, chissà com’è, si sentiva infelice.

Aveva la sensazione che la sua vita era già piena e che non ci fosse spazio per dedicarsi a ciò che era davvero importante.

Con il passare del tempo mi accorsi che Paolo era un maestro nell’arte di rimandare. C’era sempre qualcosa di poco conto che si interponeva tra lui e i suoi sogni. Anche se si dava degli obiettivi come ad esempio contattare una ragazza che gli piaceva, trovava sempre qualcosa da fare che gli impediva di agire.

Un giorno, di fronte all’ennesimo ostacolo a mio avviso insignificante, mi venne in mente una storiella che girava in internet. Gliela raccontai.

Un  professore di filosofia entra in classe con un grande barattolo di vetro. Vuoto. Lo appoggia sulla cattedra e in silenzio tira fuori dalla borsa una dopo l’altra delle palle da golf che infila nel barattolo fino a riempirlo. Quindi domanda agli studenti se il barattolo sia pieno. Gli studenti annuiscono. Il professore allora tira fuori una scatola di biglie. Le versa nel barattolo di vetro. Le biglie naturalmente occupano gli spazi liberi. Quindi ripone la domanda. La classe risponde di sì, ora sì, il barattolo è pieno. Ecco allora che il professore estrae dalla borsa un sacchetto di sabbia e lo svuota nel barattolo di vetro fino a lambire l’orlo. Gli studenti ridono. Non c’è bisogno del quesito, a questo punto il barattolo è proprio pieno. E invece no. L’astuto insegnante afferra la tazza di caffè che aveva con sé e lo travasa nel barattolo. Ovazione dell’aula.

Tornato il silenzio l’insegnante prende la parola. Spiega agli allievi che il barattolo di vetro rappresenta la vita. Le palle da golf sono le cose importanti come la famiglia, i figli, la salute, gli amici, l’amore. Le cose che ci appassionano e che, anche se perdessimo tutto il resto e ci restassero solo quelle, solo le palle da golf, la nostra vita sarebbe ancora piena. Le biglie invece sono le altre cose che ci importano come il lavoro, la casa, la macchina, il conto in banca. Infine i granelli di sabbia rappresentano tutto il resto, le piccole cose. “Ecco – dice il professore, – se prima di tutto mettessimo nel barattolo la sabbia, non ci rimarrebbe posto per le biglie né per le palle da golf. Con la vita succede la stessa cosa. Se utilizziamo il tempo e l’energia nelle piccole cose, non diamo spazio a ciò che è realmente importante”. L’insegnante consiglia quindi di dedicare tempo a quello che è veramente cruciale per la felicità. Suggerisce di uscire a cena con il partner, di giocare con i figli, di andare dal medico, di praticare lo sport o l’hobby preferito. “C’è sempre tempo per pulire casa, stirare o riparare il tubo che perde” – dice. Il professore raccomanda di stabilire la lista delle priorità, di occuparsi prima delle palle da golf, poi delle biglie. Il resto è solo sabbia. Alla fine della spiegazione uno studente alza la mano e chiede cosa rappresenti il caffè. “È qui che vi volevo, – fa l’insegnante. – È solo per dimostrarvi che per quanto possa sembrare occupata la nostra vita, c’è sempre il tempo per un caffè con un amico”.

Terminato il racconto, dissi a Paolo che avevo la sensazione che avesse riempito il suo barattolo solo di sabbia e di biglie. Che non ci fosse posto per le palle da golf.

Lui mi guardò con una strana luce negli occhi. Senza dire nulla allungò il braccio verso la poltrona dove aveva appoggiato il marsupio. Schiuse la cerniera e ci infilò la mano per prendere qualcosa.

Gianluca, – disse, – prima di venire qui sono andato a correre e mentre correvo guarda un po’ cosa ho trovato?!

Aprì il pugno e mi mostrò il suo contenuto: una palla da golf!

Rimanemmo in silenzio. Sapevo che non andava a correre vicino a un campo da golf. Il ritrovamento sembrava molto più di una semplice coincidenza.

E Paolo, infatti, lo interpretò come un segno.

Senza dire nulla, si alzò, si mise il giubbotto e si avviò verso la porta.

Sulla soglia, prima di salutarmi disse queste semplici parole: – Vado a svuotare il vaso!

Esercizi e suggerimenti

Durata: 15 minuti.

Frequenza: un volta.                

Obiettivo: definire la lista delle priorità delle cose importanti per la tua felicità .

Azione:  fai una lista di tutte le cose importanti della tua vita, sia piccole che grandi. Classificale in palle da golf, biglie e granelli di sabbia. Quindi ponile in ordine di priorità.

Verifica quanto ciò che fai rispetti questo ordine di priorità. Se non lo facesse, ridisegna le tue attività quotidiane in modo che rispetti tale priorità, concedendo il giusto tempo e il giusto spazio prima alle palle da golf, poi alle biglie e infine ai granelli di sabbia.

Il consiglio del biblioterapeuta

Nickolas Butler Shotgun LovesongsNickolas Butler, Shotgun lovesongs (Marsilio, 2014)

Mi sarebbe piaciuto molto avere un professore di filosofia, come quello della storiella riportata in questa lezione, durante i miei anni di liceo.

Il metodo empirico con cui spiega ai suoi studenti quali siano le cose veramente importanti nella vita è chiaro, semplice e diretto.

Non è necessario perdersi in disquisizioni complesse e arzigogolate per arrivare al cuore delle cose, comunicando l’essenziale e rendendolo comprensibile.

Io ho riflettuto, dopo aver letto la lezione, su quali siano le mie priorità in questo momento della vita e ho notato con stupore – lo devo ammettere – che alcune sono risultate invertite rispetto all’ordine corretto.

Certo, ho compreso quali siano le cause che lo hanno determinato, fattori contingenti certamente condizionanti, e mi sono già ripromesso di lavorarci, utilizzando proprio l’esercizio proposto.

In aggiunta all’esercizio potrei anche rileggere il primo romanzo di Nickolas Butler, proprio per rafforzare il lavoro e ridare il giusto ordine di importanza ai miei “valori”.

Shotgun lovesongs è un romanzo corale che ha come protagonisti un gruppo di amici che vivono tutti in una piccola cittadina della provincia americana, Little Wing nel Wisconsin: Henry e Beth, Lee, Ronny e Skip.

Ognuno di loro mostra caratteri e personalità diverse che emergono pagina dopo pagina.

Il loro infatti è un racconto in soggettiva – ogni capitolo è contrassegnato dall’ iniziale del nome del protagonista che narra in prima persona – che ruota intorno all’amicizia, all’amore, al senso di appartenenza per il loro luogo di origine e tocca altri temi importanti come la lealtà, la verità e la menzogna.

Skip, ad esempio, ha lasciato Little Wing ed è riuscito a costruirsi un patrimonio economico molto solido con il suo lavoro. Ha dato la priorità alla carriera e al denaro, tralasciando la sua vita personale e le sue relazioni sentimentali. Eppure nonostante tutto ha mantenuto un legame forte con quel mondo che ha lasciato alle spalle.

Quando poi finalmente incontra la persona giusta, Felicia, decide di ritornare: ha il progetto ambizioso di trasformare un vecchio edificio in disuso, luogo di elezione per le scorribande adolescenziali dei quattro amici, in un centro polifunzionale che ospiterà anche il suo matrimonio con la sua compagna.

Ciò che accade successivamente ha una forte attinenza con questa lezione e con la figura di Paolo.

Anche Skip si troverà “costretto” a rivedere l’ordine dei suoi valori per vivere così una vita piena e soddisfacente.

Shotgun lovesongs è un romanzo avvolgente e malinconico, perfetto per essere letto in una domenica autunnale, comodamente stravaccati su un divano – possibilmente con una coperta ad avvolgerti – mentre fuori dalle finestre il buio inizia a scendere.

© Riproduzione riservata

Gianluca Antoni

Gianluca Antoni

Psicologo Psicoterapauta Ipnotista, Career Coach, Formatore, Scrittore

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