FAQ
Dipende dalla singola persona e dal tipo di problematica. Mi piace lavorare in modo strategico sul problema, con l’attenzione focalizzata sul qui ed ora e l’obiettivo di ritrovare quanto prima il benessere. Sono per una terapia breve che rispetti in ogni caso i tempi individuali di ogni individuo. Alcune problematiche si risolvono in alcuni incontri, altre hanno bisogno di percorsi un po’ più lunghi. In ogni caso, al primo colloquio viene fornita un’indicazione di massima della durata del percorso psicologico.
No. Ogni persona è unica e alcune trovano giovamento in altre attività che non richiedono un lavoro di introspezione.
No. L’ipnosi è una tecnica molto potente ma non con tutti è efficace. Valuteremo insieme se è il caso di utilizzarla o meno.
45 minuti.
Sì, la curiosità è una buona motivazione. In questo caso non si tratta di fare un percorso di psicoterapia ma di un percorso di consapevolezza e conoscenza di sé.
I benefici della psicoterapia sono immediati. Già al termine del primo colloquio puoi provare un senso di sollievo e di alleggerimento. Questo non significa che tutte le sedute hanno questo effetto. A volte si esce turbati, il che, comunque, è un buon segnale: significa che stai lavorando profondamente.
Dipende dalla singola persona e dalla problematica che porta. Se il problema è intenso e acuto, invito le persone inizialmente a vederci una volta a settimana, per poi aumentare l’intervallo quando stanno meglio. In ogni caso, concordiamo insieme la durata, anche in funzione dell’impegno e dell’investimento economico che il percorso necessita.
No. Gli appuntamenti li decidiamo insieme di volta in volta in base agli impegni reciproci.
Prima di tutto è la persona che ha il termometro della situazione, e si rende conto quando sta bene e non sente più il bisogno di continuare. In ogni caso è un argomento di confronto e ci si accorda sulle modalità e sul momento della conclusione.
A volte sì, altre no. A differenza della psicoanalisi, il mio approccio lavora sull’urgenza e sul presente. Non andiamo a fare un lavoro di “ristrutturazione” dell’intera personalità (sempre che non venga richiesto esplicitamente). Capita quindi che, anche dopo aver terminato un percorso con successo, qualcuno desideri tornare per affrontare altre tematiche o eventi nuovi che gli sono accaduti.
Innanzitutto puoi parlarne con il tuo psicoterapeuta, questo può aiutarlo a capire se commette qualche errore e vi permette di verificare con trasparenza quali sono i punti critici del percorso. Qualora i problemi permangano, puoi richiedermi una consulenza. Ti potrà essere d’aiuto per capire se è davvero il caso di cambiare.
No. É bene svolgere un percorso alla volta per non creare confusione.
Sì. Se sei un collega o un counsellor e hai bisogno di confrontarti sui casi che segui, la supervisione è un ottimo momento per accrescere le proprie competenze e trarre nuovi spunti per migliorare la terapia.
Prima di tutto ho bisogno di incontrare voi genitori per analizzare il problema e verificare se davvero è necessario vedere vostro figlio. Tendo a non “psicologizzare” la problematica se non ne riscontro il bisogno. A volte lavoro esclusivamente con voi genitori per provocare il cambiamento auspicato in vostro figlio.
No, non sono specializzato in psicologia dell’età evolutiva. Seguo i ragazzi dall’adolescenza (dai 14-15 anni).
Già nel primo colloquio, a mio avviso, puoi capirlo. Ascolta le tue sensazioni. Se senti che il terapeuta ti piace “visceralmente”, ti fa sentire a tuo agio, compreso e manifesta una professionalità che ti incute sicurezza per cui senti di poterti affidare, allora è quello giusto.
– lo psicologo è un laureato in psicologia;
– lo psicoterapeuta è uno psicologo o un medico che ha svolto un corso di specializzazione post-lauream della durata di 4 anni in psicoterapia; utilizza un approccio psicologico per la cura dei disturbi psicologici;
– lo psichiatra è un medico che ha svolto la specializzazione in psichiatria e, tendenzialmente, utilizza un approccio farmacologico per la cura dei disturbi psicologici;
– lo psicoanalista è uno psicoterapeuta (quindi può essere un medico o uno psicologo) che ha svolto un corso di specializzazione post-lauream in psicoanalisi;
– il neurologo è un medico che ha svolto la specializzazione in neurologia. A differenza dello psichiatra cura tutti quei disturbi psicologici che hanno un base organica neurologica (es. ictus, alzheimer ecc.).
No, non prescrivo farmaci, lo possono fare solo i medici. Prima di cominciare una terapia farmacologica, consiglio sempre una consulenza psicologica. Purtroppo, esiste un abuso di prescrizione di psicofarmaci anche quando la persona non ne ha bisogno. Salvo in casi molto gravi, i farmaci sono solo una stampella, non risolvono il problema a lungo termine. In alcuni casi la terapia farmacologica è un buon sostegno e va affiancata alla terapia psicologica. In questo caso mi avvalgo della collaborazione di psichiatri e neurologi di mia fiducia con cui posso confrontarmi sul percorso terapeutico.
Non tutte. Puoi trovare un elenco alla pagina Psicoterapia Ipnosi. Invito sempre comunque a fare un colloquio per verificare se posso o meno aiutare la persona.
Comunico il costo delle sedute alla fine del primo colloquio quando concordiamo che posso esserti di aiuto e la tua disponibilità a intraprendere un percorso terapeutico. Qualora non si tratti di una singola seduta di consulenza, la prima seduta è gratuita, in quanto la ritengo di conoscenza reciproca e di verifica se davvero posso essere la persona e il professionista giusto per aiutarti.
Il modo più veloce è chiamare al 328 0058709. Qualora non rispondessi, nessun problema, richiamo quando vedo una chiamata persa. Se preferisci puoi contattarmi anche via email o whatsapp.