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Ciao e grazie della citazione! A presto,
Max
Ciao Gianluca!!! Che bella sorpresa il tuo commento su “Ti aiutero’ io”… Sono Gabriella Revelli.
Mi cospargo il capo di cenere: non ho ancora letto il tuo romanzo.
Ma lo faro’ nell’immediato, prometto.
Grazie dei complimenti. Apprezzo il tuo modo di essere spontaneo e leale. Senz’altro quel che scrivi e’ come te!
Condivido a pieno i tuoi apprezzamenti su Monina: e’ un uomo geniale. Se riesci a non ammazzarlo, finisci col riconoscere il suo valore e addirittura col volergli bene.
Gabri
Ciao Gianluca
come ti capisco… è un’attesa ansimante della mail che contenga i mattoni necessari per costruire una temporanea forma di autostima e le motivazioni per crederci fino in fondo…
Mi piacerebbe conoscere cosa ne pensi, in quanto formatore e psicoterapeuta, di questa ansia tipica dello scrittore nella fase di lancio di un libro nell’era di internet (infatti il feedback del lettore arriva dai social network, dalla mail, dai commenti sui siti etc…).
E’ chiaro che il tuo post esprime spontaneamente la gioia di chi ha scritto un romanzo e il desiderio e la magia di condividerlo con tutti, tuttavia ho visto tanti scrittori che hanno impiegato più tempo e risorse mentali a consultare quasi compulsivamente mail e siti per scoprire un responso che arrivava sporadicamente, piuttosto che promuovere con azioni mirate e ‘chiaramente pianificate’ il proprio libro.
Sai cosa mi viene in mente? Marco Pantani. Io sono un ex ciclista agonista. Conoscevo Pantani, sono anche stato al suo funerale. Marco era un ragazzo tanto forte psicologicamente in bicicletta quanto debole era quando scendeva dalla bici. Questo per dirti che quando Panatani scattava in salita per staccare gli altri, lui era l’unico ciclista che io abbia mai visto che non si girava mai dietro per capire qual era il suo eventuale vantaggio conquistato.
Pantani non perdeva tempo per girarsi, non correva il rischio di accorgersi che il suo vantaggio era irrisorio. Guardava solo avanti. Si toglieva poi il cappello buttandolo a terra. Gli avversari riconoscevano la simbologia del gesto e ne rimanevano terrorizzati.
Io penso che quando si parte con una campagna di lancio di un libro, bisogna fare come Marco Pantani. Perché come faceva lui, si parte con un sogno in mano. Per x mesi definiti da un piano marketing non bisogna usare il tempo per guardarsi dietro col fine di valutare il minimo vantaggio, ma bisogna solo usare il tempo per guardare solo avanti, promuovendosi con convinzione e metodo.
Scusa avevo voglia di scrivere un pò stasera..:-)
Notte Gianluca
Emanuele
grazie emanuele, per il tuo ricco commento. sono d’accordo con te, come Pantani in corsa bisogna guardare avanti. è un atteggiamento che dovrebbe valere in ogni ambito della vita. mirare alla soluzione piuttosto che al problema. apprendere dal passato per evitare quanto più possibile errori nel futuro (ma sempre con la possibilità di commetterli, gli errori, perchè la sicurezza del risultato non c’è mai). Rispetto alla tua domanda, cosa ne pensi di quest’ansia tipica dello scrittore in fase di lancio… beh, penso che ci sia in gioco la propria identità di scrittore. all’inizio è un’identità fragile, e come quella del bambino ha bisogno dell’approvazione degli altri, del commento positivo, del “bravo” che fa crescere. ma una cosa importante, a mio avviso, è che la nostra identità è molto di più. siamo esseri umani prima di essere scrittori. scrivere è un gioco, lo scrittore un gioco di ruolo. non siamo la nostra opera, siamo molto e molto di più. quindi farei attenzione ad ancorare la propria autostima ai commenti dei lettori… indubbio però che ogni commento positivo sia comunque una pillola di autostima.
a prescindere da tutto, dobbiamo essere prima noi a credere in noi stessi e nella nostra opera (sempre con umiltà e spirito critico)… altrimenti come potremmo promuoverla con convizione e metodo!?
ciao
gianluca
Ottima raccolta Gianluca e secondo me hai fatto una più che giusta considerazione.
Oggi ci sono gli strumenti per promuoversi… usarli in modo efficace è il bandolo della matassa 😉
Sì, c’è tanto da apprendere come tu insegni. Io sono ancora alla ricerca di una strategia mirata specificatamente al mio romanzo. Tutti gli strumenti sono utili in generale, ma nello specifico ognuno deve individuare la stategia più efficace in riferimento al contenuto e al target del proprio romanzo. Mi rendo conto che la campagna di promozione non è molto diversa da una campana di ricerca del lavoro (argomento di cui mi occupo da 15 anni circa, vedi http://www.trovareillavorochepiace.it), solo che in questo caso non devi promuovere la tua professionalità ma individuare il mercato del tuo “prodotto” romanzo. Certo, abborro all’idea di considerare il mio romanzo un “prodotto” ma in questa società capitalistica tutto si riduce a merce. Potremmo aprire un capitolo di discussione sulla bontà delle regole che governano la nostra società e il mercato, ma non ne verremo a capo. Non qui.
Bello il tuo blog! Davvero. L’ho scoperto oggi e l’ho subito aggiunto ai link amici del mio, oltre alla sottoscrizione ai feed.
Contenta d’averti incrociato!
Cinzia
Grazie Cinzia per il commento, il complimento e l’amicizia… contento anch’io di averti incrociato! A presto! Gianluca
Caro Gianluca,
molto interessante il tuo articolo.
Leggendolo mi sono accorta che invece per me le cose funzionano diversamente. Non ho il tempo e l’opportunità, molto più spesso di quanto vorrei, di partecipare a presentazioni (alle quali sono anche un po’ allergica, lo ammetto) per cui questo non è il motivo principale che potrebbe o meno farmi decidere di acquistare e leggere un libro. A differenza di te, mi attraggono di più le recensioni sia su riviste off e online, siti dedicati e blog. Però, sarò (anzi lo sono perché l’anagrafe non s’inganna) più antica di te ma, diciamoci la verità: cosa può mai superare un bel giro in libreria, da soli o con amici “rispettosi”, con tranquillità quindi, per “sentirlo” il libro, prenderlo in mano, guardare la copertina, leggere la quarta, l’incipit e qualche pagina a caso e poi…scatta la molla che ti fa decidere che, sì, quel libro lo vuoi, non vedi l’ora che arrivi il dopocena ― per me momento sacro e irrinunciabile per la lettura ― e poi aprirlo in santa pace e solitudine, iniziare a conoscerlo, parola per parola. Dunque, per concludere, nel mio caso hanno più effetto gli articoli e la scelta diretta in libreria. E mi sento di concludere dicendoti che, in questo mondo nel quale siamo così bombardati da immagini di ogni tipo e in ogni dove, la copertina non è affatto da sottovalutare. Sebbene bisogna guardare il libro a 360 gradi; infatti mi è capitato di acquistare testi dal vestito bellissimo ma dal contenuto deludente, eppure, come vedi, anch’essa conta parecchio nel catturare l’attenzione del potenziale lettore.
Grazie per la condivisione. Alla prossima.
Cinzia
Ciao Cinzia, concordo in pieno sul “bel giro” in libreria. Per me c’è qualcosa di magico nel girare tra gli scaffali e lasciarsi attrarre dei libri. L’edizione e la copertina sono decisivi, soprattutto se non conosci il libro. Poi un’altra cosa che mi fa impazzire è il profumo: non posso fare a meno di infilarci il naso, nel libro. E il tatto, cosa dire del tatto? Sfiorare la copertina e le pagine interne è un atto sensiorale di prim’ordine!
Circa le presentazioni: beh… molte purtroppo sono noiose, da latte nelle ginocchia, posso capire la tua allergia. Amo di più le letture. Ascoltare i testi letti direttamente dall’autore. Mi piace sentire la voce, il tono, il pathos di chi l’ha scritto, il romanzo. E’ un po’ come entrare in contatto con l’espressione e l’intenzione originale dello scritto. Nella voce del lettore invece spesso assume un’interpretazione nuova, altrettanto interessante sia ben inteso, ma differente.
Un caro saluto
Gianluca
Sì, concordo su tutto. Mi fa piacere che anche a te (e non solo a me) piace “l’odore dei libri”. E’ comunque un oggetto da utilizzare non solo con la mente, è chiaro. Poi però quando penso alla libreria mi viene in mente che non ci trovi tutti i libri lì. A questo proposito ho postato un articolo sul mio blog che si conclude con due domande aperte: mi piacerebbe sapere il pensiero altrui sull’argomento.
Roba da perdere qualche battito cardiaco, eh? Complimenti vivissimi. Un bellissimo articolo.
sei un grande Gianluca, spero di rivederti presto per parlare dei tuoi e forse dei miei successi. grazie di cuore Mauro
Fatto! Dopo aver letto con attenzione.
Però cosa è venuto fuori non te lo dico…è un segreto.
Grazie e aspetto di conoscere il next step.
Ciao.
Spesso… circa i sogni, si è un po’ scaramantici! Dico giusto?
Bellissima idea Gianluca! è vero se non decidi e soprattutto non scrivi quali sono i tuoi obiettivi/sogni, è dura… molto dura raggiungerli… perché non esistono fondamentalmente in maniera ‘fissa’ ma aleggiano, deambulano arbitrariamente, sono spesso invisibili…
Comunque l’ho fatto e… mi accodo a Cinzia 😉
attendo il prossimo post
a presto
Emanuele
Sì, fissarli, anche solo scrivendoli, è il primo passo per renderli concreti.
Ciao a tutti. Complimenti per il vostro blog! Leggere? Al riguardo voglio segnalarvi il “nostro” blog http://www.trentoblogcommunity.com/unlibroalgiorno, ideato, realizzato e gestito dalla carissima amica Mirna Moretti, nel quale sono stati ospitati 365 libri dal 19 gennaio 2010 al 19 gennaio 2011, ma che tutti noi non stiamo facendo finire … è troppo bello. La cadenza non sarà più necessariamente giornaliera, ma la comunicazione (communis actio, azione comune, e pensiero, direi) fra Autori, Libri, Lettori e Commentatori continuerà. Mi auguro che i frequentatori dei due (ormai “nostri”, posso dirlo?) blog in questione si scambino interessanti e piacevoli visite.
Buona lettura!
ciao riccardo, sono capitato per caso nel “vostro” blog, tra l’altro nell’ultimo dei 365 post. davvero un’iniziativa lodevole, e dalla lettura dei calorosi commenti, apprezzatissima. volentieri vi inserisco tra i blog amici!
Bravi… non fatelo finire!
Caro Gianluca, ho trascritto il tutto in bella copia, nella forma che hai suggerito, su un bel quadernino dalla copertina colorata, tanti palloncini multicolori e dalle più svariate forme che salgono al cielo e l’ho denominato “my dreams’ booklet”. Temo di aver abbondato, li ho contati…sono 95! Non dirmi che il next step sarà impararli a memoria perché altrimenti sono fritta! Alla prossima.
Caspita Cinzia! Complimenti. Non sei una tipa che si annoia… con tutti questi sogni! Tranquilla, il prossimo step non sarà impararli a memoria (anche se sono sicuro che li ricorderesti tutti! I sogni non si scordano!)
A presto
Diciamo che ho incluso anche cose piccole, alle quali però tengo particolarmente. Quelli “corposi” sono ovviamente molti di meno.
Riguardo al criticare e non fare, il mondo è pieno: quanta energia ci vuole per mettersi in gioco e cambiare le cose? Più facile criticare…
Bel post! Ho riso quando ho letto “Non voglio andare a Milano” mentre mi trovo a rispondere al tuo post proprio in un albergo di Milano…:-) comunqe condivido a pieno quanto scrivi. Infatti in questo post scrivo che non mi piacciono le persone ANTI questo e ANTI quest’altro… preferisco le persone propositive, quelle che dicono cosa vogliono fare e non cosa vogliono evitare, quelle che dicono in coa credono e non in cosa non vogliono credere…
Beh, penso che sia facile cadere nell’errore dell’essere ANTI. in fondo criticare richiede molto meno impegno ed energia. essere propositivi richiede invece tanto e tanto impegno, e ci può stare che qualche volta, esausti, ci lasciamo andare a qualche critica gratuita.
poi ci sono quelli che sono ANTI per sport. personalmente non mi dispiacciono, però non vorrei essere nei loro panni. i critici cronici non devono stare tanto bene con se stessi.
Fondamentale identificare le azioni da compiere… però vanno tracciate, scritte e poi periodicamente riviste… Ho visto che se le ho solo in testa, non va bene, devono stare su un foglio, magari una lavagna appesa sulla porta della camera dove ci sbatti la faccia tutte le mattine… Delle 4 azioni descritte alla fine del post, la più complicata è l’ultima. E’ la più complicata perché è quella che fa la differenza più di tutte, credo…
Ottimo post Gianluca
aspetto il poker quindi 😉
Sì, emanuele, l’azione è quella che richiede più impegno… vedremo nelle prossime puntate come “alleggerirla” e renderla quindi fattibile!
Hai ragione, si crea sempre un po’ d’ansia quando sai che stanno parlando del tuo libro. Poi però, magnifico sentirsi dire: “ma che bello! È suo figlio? Stupendo, davvero tanti complimenti!”. Perdona la metafora, ma io i miei li considero “le mie creature”, non so te come la pensi.
Son contenta della positiva recensione. Alla prossima…
Questo passaggio è davvero impegnativo, almeno per me, però penso sia un esercizio utilissimo per mettere a fuoco al meglio i propri obiettivi e fortificarci così da poter agire poi con efficacia e determinazione. Grazie! troverò un momento di solitudine e tranquillità per procedere in questo cammino utile e affascinante.
ok, ricollegandomi allo step n. 3, ho capito una cosa: ora cerco un quaderno più grande! e magari sfoltisco i 95 “io voglio” di cui ti ho parlato.
:o) mantienili, i 95. mettili magari in ordine di priorità, e poi nel quaderno grande, li rendi specifici!
Buona idea! penso proprio che la seguirò!
Fantastico! Spero che prenda un treno per arrivare fino a qui!
La faccenda si complica, mio caro Gianluca! Ma penso che questo sia uno step, come dire, molto “saggio”. Io credo che l’energia e la determinazione con questo passaggio non andranno sperperate nel rincorrere obiettivi sbagliati per noi e/o irrangiungibili. Della serie: prevenire è meglio che curare.
Ti aggiornerò. E sempre grazie.
Beh… va in contro al funzionamento della nostra mente. Dobbiamo rispettare un’ecologia mentale per poter perseguire al meglio i nostri obiettivi. Diciamo che è un forma di “saggezza” mentale.
cavolo… mi sono perso alcune puntate della mia rubrica preferita!
ecologico, vero, perseguibile, realistico forse, non deve stravolgerti insomma.
Non ce la farò mai allora… tutti i miei sogni mi portano sempre via risorse eccessive 🙁
La consapevolezza che i nostri sogni ci portano via risorse eccessive è un ottimo spunto per riformulare i sogni e renderli ecologici, non certo per rinunciarvi! Ma sono sicuro, Emanuele, che ci avevi già pensato!
A 13 giorni dal rilascio… non si hanno notizie di CassonettiCrossing! Qualcuno l’ha rapito… ma non mi hanno richiesto un riscatto! ;o) Ancora…
Ma non dispero!
Non ti preoccupare, i rapitori si faranno vivi prima o poi…
Io attendo!
il romanzo e’ bellissimo, anche per chi lo ha letto e riletto come me.
scrivi gianluca, scrivi.
ma che mi piace lo sapevi gia’.
ti scrivo invece per farti i complimenti per questo blog, che idea meravigliosa dare consigli e supporto morale e pratico a chi vuole realizzare un sogno nel cassetto!!
penso sia il minimo sindacale, condividere quel poco che si sa, dopo che si prova la gioia di veder realizzati i propri sogni! ;o)
Fight Club???
se mai un giorno di verrà voglia di fare un investimento a fondo perduto, fammi sapere cosa ne pensi, non subito, anche fra qualche anno, di questo romanzo:
http://www.scrittorevincente.com/buon-natale/
poi se magari ti venisse voglia di leggere l’epilogo, fammi un fischio, se sono ancora vivo, te lo mando…
grazie emanuele del tuo regalo… ma io sono uno di quelli che ama il libro: ama avercelo tra le mani, toccarlo, annusarlo, sfogliarlo, stropicciarlo, sottolinearlo, spiegazzarlo… vivermelo… non riuscirei mai a leggere duecento pagine a video, tranne quando scrivo, ma anche lì, a un certo punto senzo l’esigenza di stampare tutto… dalla prima all’ultima pagina, e rileggerlo su carta. fa tutto un altro effetto!
appena ci incontriamo, ci scambiamo le nostre creature… allora sì, che leggerò Apologia del piano B!
ben detto!
ciao Gianluca
tutti conoscono quanto sia importante la motivazione, ma quasi tutti ne sottovalutano l’importanza, soprattutto in ambito professionale. Il management delle aziende in primis non dà sufficienti motivazioni ai loro dipendenti, facendo pagare a caro prezzo alle aziende questa mancanza.
A volte mi sembra che le dinamiche che gestiscono i processi produttivi siano legate a fattori intangibili (come le motivazioni) che, in quanto intangibili, non vengono presi in considerazione nelle ‘manovre aziendali’ volte alla crescita del business. Le aziende sono fatte di persone come le famiglie non sono fatte di ‘ruoli’ o le squadre sportive non sono fatte di giocatori. Un manager, un padre, un allenatore che si rende conto sulla sua pelle e nella sua anima di quanto le motivazioni cambino il mondo, avrà solo un destino evolutivo di fronte a loro. Insomma aziende, famiglie e squadre sono fatte solo di persone.
All’8!
Ciao Gianluca!
Complimenti! Ora capisco quando Chiara, la giornalista, alla presentazione definì Cassonetti “un libro che fa venire voglia di vivere”: confermo!
Fa venire voglia di ricordare i vent’anni, le crisi d’amore, gli amici inseparabili, con i quali veramente ci si confida ogni cosa…Ma in fondo non fa desiderare solo di RIvivere certi momenti ma di viverli nuovamente e viverne ancora (perché in fondo siamo gli stessi attori sullo stesso palcoscenico, intenti ad interpretare sempre nuovi ruoli, no? Come Cassonetti fa pensare…)
Mi è piaciuto veramente! Lo sto consigliando ai miei amici e continuerò a consigliarlo… a tutti i Peter, Davide, Diego e Matteo della mia vita, alle Valentina “in fuga” (alzo la mano! Anch’io l’ho fatto!), a tutte le signore “Chiericati”(…che di quelle ce ne sono tante! E spargono presto la voce ;)) e soprattutto a tutti quelli che continuano a dire “io non cambierò mai” (non li sopporto!) così sapranno cosa si perdono in una vita senza evoluzioni…
Grazie di questo bel libro. Ciao!
Grazie Sara, grazie mille… sono felice che ti sia piaciuto, e il tuo commento mi lascia senza parole. Davvero emozionante! E vero, verissimo: “siamo gli stessi attori sullo stesso palcoscenico, intenti a interpretare sempre nuovi ruoli”. (Mi permetterò di citare quest’affermazione nelle prossime presentazioni. Posso?)
Hai centrato il punto focale della costruzione temporale e spaziale del romanzo. Complimenti!
Grazie a te per averlo letto, e condiviso le tue impressioni! Ciao!
Condivido Emanuele. Purtroppo ci troviamo spesso a essere trattati da semplici numeri! Ognuno di noi dà il massimo quando sente che la propria “umanità” e “unicità” viene valorizzata! Intanto impariamo a farlo con noi stessi e con le persone abbiamo attorno… perchè spesso siamo noi i primi a cadere nella trappola e pretendere da noi stessi a dagli altri delle semplici “performance”!
quando ho letto la tua risposta “la solitudine dei numeri primi”…ho pensato “noooo, gianluca noooo, nn così in basso”. nn mi è piaciuto x nulla, freddo e distante, nessuna emozione, nessun sentimento, nn mi ha fatto provare nulla…il vuoto. Tu invece lasci il segno, quindi nn sarebbe stato un romanzo all’altezza di Gianluca Antoni. x fortuna ti sei rifatto subito!
se avessi avuto la vena letteraria, mi sarebbe piaciuto esser l’autore di SETA (A. Baricco), uno dei miei libri preferiti… breve ma intenso!
di recente ho letto SCRITTO SUL CORPO (J. Wintersoon). ecco, si… anche l’autrice di questo bellissimo libro; ha una forza centrifuga che ti coinvolge l’anima e ti porta all’ultima pagina dritti, senza passare dal via, che nn ho per ora ritrovato in nessun altro romanzo.
al terzo posto LA STRADA (C. McCarthy)… un capolavoro, e nn serve aggiungere altro.
…e qui mi fermo!
🙂
Grazie Paola,
cavoli Cassonetti più su de La solitudine dei numeri primi… bella cosa!
Tra quelli indicati ne devi sceglierne uno solo, quale?
e uno sia allora: SCRITTO SUL CORPO
ps: Cassonetti è ambientato a Padova… ti pare che nn batta la ciabatta solitaria dei numeri primi?! Il mio amico continua a mandarmi sms di apprezzamento, ma è di parte pure lui essendo stato universitario nella città patavina!
Il maestro e Margherita
mentre dal mio blog passavo al tuo ecco che si è palesato il romanzo…
Ottima scelta!
Trilogia della città di K. Kristof Agota
Montedidio Erri de Luca…
PS. la solitudine dei numeri primi freddo e distaccato? bah…sarà…
Trilogia della città di K. è uno dei miei romanzi preferiti! Anch’io, sì, avrei voluto scriverlo!
Io non ne ho solo uno, ma un mare. Però posso fermarmi a qualche libro, diciamo cinque, come omaggio a Nick Hornby (che avendo citato qui posso anche non citare nella cinquina). Partirei da Lunar park di Bret Easto Ellis. Poi passerei a Infinte Jest di David Foster Wallace. Il velo nero di Rick Moody, sicuramente, anche se non so se sia esattamente un romanzo. Così come non è esattante un romanzo Paura e delirio a Las Vegas, ma va bene lo stesso. Comunque dovessi sceglierne uno solo, ma proprio uno e basta, è facile che sarebbe Ultima fermata Brooklyn di Hubert Selby jr. Ecco.
Michele mi hai dato ottimi spunti per i prossimi romanzi da leggere. A parte Wallace, gli altri non li ho ancora letti!
Morte a credito di Louis-Ferdinand Destouches (Céline).
Grandioso, il romanzo del Novecento.
Così su due piedi direi Il buon soldato Sc’vèik di Jaroslav Hasek , L’idiota di Dostoevskij e Chiedi alla polvere di Fante ma ho come la sensazione che questa domanda continuerà a ronzarmi in testa ancora…
Vai sui classici! Bene bene… Grazie!
Riporto di seguito le risposte inviatami da altri scrittori che ho coinvolto:
Ciao Gianluca, così al volo dall’Alto Adige dove mi trovo: “La vita agra” di Luciano Bianciardi o “Il male oscuro” di Giuseppe Berto. Buona serata,
Francesco Savio
Gianluca eccomi! La mia risposta è: “Delitto e castigo” di Dostoevskij (avendo a disposizione tanto tempo!) e “Michael Kohlhaas” di Kleist (avendo a disposizione poco tempo!)
Gabriella Revelli
“Il vangelo secondo Biff”, di Cristopher Moore.
Gianluca Morozzi
Memorie di una ragazza per bene Simone de Beauvoir
Loredana Rotundo
Essendo cauta per natura, non mi arrischierei a scrivere un romanzo (!), magari un racconto (!!) mi farebbe meno paura… e allora, in quel caso: “Un cuore semplice” di Flaubert perché è IL RACCONTO perfetto, secondo me.
Nota a margine: avrei voluto esserci da Iobook, ma non ho potuto; sto leggendo, mi riservo di commentare a lettura finita, se ti va.
Ciao.
Monia, dai dintorni di Senigallia.
grazie monia del contributo. aggiungo il racconto perfetto, lo merita. per i commenti alla fine della lettura di Cassonetti, mi va eccome, con grande piacere!
“Guerra e pace” di Tolstoj.
Andrea Caterini
Il vangelo, col mio cognome…
Gianluca Di Dio
Giorno Gnor Antoni
essendo che da noi a Marina di Nasica ci fanno li festeggiamenti e corse truccate tutte sere, lu sabato a manetta, e tengono la bitudine di esplodere cassonetti bidoni e tutte cose che schiantano co rumore dopo averli mazzolati e pure sparati, so, perchè vedo qui, che voi avete scritto dei libri da studioso, e del fatto della gioventù. E mi chiedevo. Senza le spese dell’avvocato, ci potete dire a noi, che poi ai suddetti le ripetiamo per bene co le nostre usanze, le occorrenze che si rischiano nei danni al suolo pubblico demanio al lungomare? Fate la cortesia? Che poi nella stagione estiva, che assai ci lavoriamo, la munnezza senza coperchia allontana, mi capite infastisce il turista se tiene il finestrino aperto. Nell’anticipo, e per Ringraziamento da adesso, siete invitato, Voi E Signora, alla marina. Chiedete di Colino, che si sa chi sono.
Gentile Signor Colino,
Noi e nostra Signora, accettiamo l’invito. Sarò lieto di presenziare l’assemblea pubblica a Marina di Nasica dal titolo: “Occorrenze che si rischiano nei danni al suolo pubblico demanio al lungomare” dove illustrerò da studioso quale sono per aver scritto dei libri del fatto della gioventù.
Ossequi vivissimi
Gnor Antoni
La Luna e i falò di Pavese, La donna giusta di Marai e L’amore ai tempi del colera di Gabo…
Gian Paolo Grattarola
la mia classifica, i primi cinque: american psycho bret easton ellis, il lercio-colla di irvine welsh, soffocare di chuck palahniuk, febbre a 90 di nick hornby.
Stefano Tonelli
Gabriella ha scritto: “Io ho già detto i romanzi che avrei voluto scrivere (delitto e castigo di Dostoevskij, anche se Umiliati e offesi non è da meno, con quei “cattivi cattivissimi” di cui noi, giovani scrittori, non siamo più capaci..) e Michael kohlaas di Kleist (racconto breve in cui si condensa tutta la violenza -la senti fisicamente!!!- di un’ingiustizia) ma devo assolutamente proporre un romanzo -il Romanzo- che per me, come per tutti voi, inutiòe negarlo, è stato formativo… Gli amici e i famigliari mi prendono in giro, perchè lo cito ogni momento… Il torto e la ragione non stanno mai dalla sola parte… I capponi, sventurati, assilimilati a un unico destino, che si beccano fra loro… la sventurata che risponde… NON DOVREI DIRTI ALTRO. Ma te lo dico… Nel caso in cui… Ecco: io vorrei avrei scritto I PROMESSI SPOSI. Che quantità di lavoro… Che studio… Che volontà…. Gli studenti mi manderanno gli anatemi, ma loro ora non capiscono… Capiranno, più avanti… I promessi sposi è il capolavoro della letteratura italiana…”
Dottore Antonio Gianluca
sempre Colino dalla Marina risentirvi ci da il massimo onore. Vi dico poco che di tempo da buttare non ce ne avete. A seguito di indagine, mi segue il ragionamento, il nipote mio in carriera di concetto alla Comunità Montana qui, ha riferito che il libro vostro, avendolo regolarmente comprato, che però è opera di fantasia, e non regolamento di ordinanza, tecnico insomma. Ciuccio mi ha canzonato, ma non è colpa vostra, anzi da ridere. Ma il nipote mio, che è giovane saputo, ha impresso l’idea della prima pagina e inchiavato la fiumana di sciammanno sul lungomare, cu cassonetti nel transito. Senza vanità riservatamente il trucco è suo di aggiungere pesanza cemento o lamiera che poi si recupera tra parentesi. Che il veicolo non riesce a spostarlo u cassonetto, nemmeno scansando. Dal sollievo vi faccio regalo della invenzione. E passo alla causa del mio disturbo qui, Dottore Gialluca: non fosse mai che il libro, che è letto onestamente solo nella prima pagina, volesse essere per cortesia ripreso scontato? che il nipote mio ormai ha capito e leggere non è cosa, tiene famiglia. Voi avete capito l’esigenza e vi aspettiamo alla Marina. Anche senza avvertimento che noi qui stiamo. Colino.
Bellissima questa discussione! Non resisto, devo dire la mia, se posso,… “Il Profumo” di Patrick Suskind! … Mi sembra ancora di poterne sentire odori e fragranze…
Scelta davvero “profumata”! ;o)
Bel romanzo!
Grazie del contributo!
Gianluca
cavolo sai mi hai fatto voglia di leggere!!!!
ma sì dai mi sa tanto che inizierò a leggere qualche buon libro !!
grazie mille per la fiducia!
poi se vorrai condividere le tue impressioni… beh, ne sarò felice!
buona lettura!
gianluca
Sono d’accordo ed ho anch’io la mia libreria di fiducia anche se non è così aperta alle nuove proposte di autori esordienti. Pertanto penso che librerie così come quella da te descritta ce ne siano poche e sono quindi, una volta scoperte, tesori da custodire con cura e diffondere il più possibile.
Ben detto Cinzia: “tesori da custodire con cura e diffondere il più possibile”.
allora 7 domande che si possono riassumer in una: “ce la posso fare?”, che ne pensi Gianluca?
Ah… ho inserito la tua rubrica nella linkografia del mio ebook “109 Segreti per Promuovere alla Grande il Tuo Libro” pubblicato proprio ieri…
Ho imparato dal tuo sito e quindi ho ritenuto opportuno citarlo… al passo 9? (quanti passi sono? mezzofondo o maratona?)
Grazie tante Gianluca per la tua segnalazione. Sapere che la mia libreria lascia un segno, anche solo nalla memoria di chi la visita, è un grosso incentivo ad andare avanti!
A prestissimo
Tiziana
Merita la segnalazione. Eccome. Continua così!
Gianluca
ciao emanuele,
“ce la posso fare?” non sintetizza le 7 domande. “Ce la posso fare?” è una domanda legata alle convinzioni personali, che sarà il tema del prossimo passo. In qualche modo mi hai anticipato.
Ancora non lo so quanti saranno i passi… ogni tanto me ne viene in mente un altro. Nel cassetto per il momento ce ne sono altri… ma non te lo dico. Viva la suspence! ;o)
Ti ringrazio per la linkografia, l’avevo già spulciata! Mi fa piacere che questa rubrica possa trasmettere qualcosa.
A presto
Gianluca
Ps. Domenica scorsa c’era il sole! Sai di cosa parlo! Ma se mi vuoi coinvolgere in una sfida… ;o)
Ciao Gianluca.
Sono arrivata qui tramite aNobii.
Condivido in pieno ciò che hai scritto nel tuo post e lo conferma l’intervento che a tal proposito ho pubblicato sul mio blog qualche settimana fa.
Tu hai chiesto di segnalarti le librerie dal sapore “nostrano”: la Libreria Millevolti di Torino rispecchia l’antico ed affascinante ritratto di bottega del libro. Per questo l’ho scelta (come puoi leggere) per una collaborazione permanente un nome della cultura e della diffusione dei Buoni libri (come li chiamo io).
Buona giornata.
Patrizia
Ciao Patrizia,
ho letto con interesse il tuo post. Condivido appieno gli ingredienti che elenchi di una Libreria con la L maiuscola (invito tutti a leggere il tuo post)!
In bocca al lupo!
Gianluca
Mi sarebbe tanto piaciuto essere tra quei tre!!
Eh già! Magari si palesano proprio in questo blog! Chissà.
Gianluca… potrei assistere a mille presentazioni del tuo libro, e scoprirei scorci ogni volta diversi. 🙂 a presto e… il mio solito in bocca al lupo, ora anche per i prossimi.
No… dopo un po’ ti stancheresti! ;o)
Crepi il lupo!
Ricevere mail così dopo una presentazione dà il senso alla promozione. Il senso profondo, quello dell’interazione con i lettori e della trasmissione della passione che spinge a scrivere per giorni interi. E’ questa la strada compiuta e percorrerla consapevolmente con le giuste motivazioni fa nascere storie in cui prima presenti il libro a 3 persone, e poi a 3 milioni di persone.
Sì… ogni lettore è una ricarica! Non oso immaginare cosa possa avvenire con una ricarica da 3 milioni! ;o)
Complimenti davvero! Mi attrezzerò sicuramente per l’ascolto.
Ancora una volta hai saputo trasmettere a chi ti ascoltava il tuo entusiasmo e le tue emozioni… Bellissima intervista! 🙂
Grazie mille! In realtà ho contenuto l’entusiasmo per sintonizzarmi sull’aplomb della trasmissione! ;o) Chissà cosa potrei fare se mi invitassero allo Zoo di 105! ;o)
e io che pensavo fossi stato tremendamente deluso dalla platea semidesertica di padova! allora il detto “pochi ma buoni” è un detto vincente, specie se nel “povero” pubblico ci sta la tua amata professoressa dell’università e l’anziano signore logorroico! 🙂
…e io, che del “tuo famoso libro” ne ho sentito parlare già nel lontano 2006!
come elisa, ho regalato già a 2 persone il tuo libro…ma nn voglio estinguerti certo il mutuo, nn posso permettermelo…presto ne avrò uno mio, di mutuo!
ora attendo…il “to be continued” ….eh eh
mah, figurati. me lo ricorderò finchè campo, quella presentazione lì! e a uno a uno tutti i presenti! ;o)
comunque a padova ci torno la prossima settimana. ma non sarà mai come la prima volta!
Complimenti Gianluca! ottimo intervento nei tempi e nei contenuti. Continua così che non ti fermeranno facilmente.
Emanuele
Grazie! Ho cercato di trattenere l’emozione. Passo passo continuo confiducia. Ma Cassonetti sta facendo la sua parte da solo. E’ lui il protagonista e la forza! :o)
Segnalo sul tema questa interessante rubrica:
http://www.finzionimagazine.it/extra/indie-per-cui/le-librerie-piu-indie-ditalia/
Vota per il Libro del Mese di Fahrenheit! Scegli Cassonetti e invia una mail a fahre@rai.it!
http://www.radio.rai.it/radio3/fahrenheit/mostra_evento.cfm?Q_EV_ID=324629
Ciao Gianluca ho conosciuto questo blog perchè sono la volontaria assistente di biblioteca del mio paese e qualche tempo fa mi hai mandato una mail per poter presentare il tuo libro presso la nostra struttura. Io ti ho risposto che purtroppo per ora la tua presentazione qui non avrebbe molto successo perchè qui i lettori assidui sono davvero ancora molto pochi (diciamo che sono ottimista se dico che si contanto sulle dita di 2 mani, me compresa ovviamente!). Ora ho ricevuto tue notizie riguardo al vota Cassonetti su fahre@rai.it e, dato che sono in biblioteca in attesa di utenti che non arrivano, la curiosità mi ha spinto a vedere il tuo blog. Scopro così che abbiamo diversi punti in comune: siamo quasi coetanei, anch’io ho preso lezioni di pianoforte con scarso successo, ma il pianoforte c’è l’ho ancora in casa perchè “non si sa mai”, anch’io ho un cane con il quale condividere le mie, o meglio, le sue corse.
Poi scopro che scrivi consigli per la realizzazione dei propri sogni. Recentemente ho acquistato un libro per la realizzazione dei miei sogni che ovviamente ho già letto, ma di cui non ho ancora applicato i suggerimenti, come previsto! (leggo libri sul “migliora il tuo futuro, realizza i tuoi sogni, cambia vita…” e poi non compio il passo successivo. Chissà che non decida a farlo seguendo le tue parole.
Non ho ancora letto il tuo libro Cassonetti, ma credo che lo farò presto perchè ormai la curiosità è tanta.
Un caro saluto e tanti in bocca al lupo per il tuo futuro letterario.
Chissà che non ci sia la possilità di conoscersi personalmente in occasione di una presentazione dei tuoi libri o del mio libro (ancora chiuso nel cassetto!).
Sonia
Grazie Sonia per il graditissimo commento! A questo punto spero di incontrarti alla presentazione di un TUO libro… meglio realizzare un sogno nel cassetto che gettarne uno nel cassonetto! ;o)
Gianluca
Ma che bello!
Mi è dispiaciuto, dopo aver partecipato ai due raduni romani, non essere anche a questo anche perché ero certa che sarebbe stato un bellissimo raduno.
Ancora di più che rivedere Venezia mi è dispiaciuto non aver potuto conoscere tanti altri nuovi aNobiiani “in carne ed ossa” 🙂
Quella di spalle con la maglietta gialla scommetto che è Millericcioli!!!
sono stati davvero bravi, laPitta. ti rifarai, ne sono convinto! ;o) magari c’è solo da attendere un po’…
gianluca
Ciao G!
Che bel resoconto. Mi dispiace non essermi interfacciato con te sabato ma l’atmosfera era talmente effervescente. Il tuo libro lo leggerò perché mi molto colpito già vedendo una tua intervista pubblicata su youtube.
Sono contento che ti sia piaciuto l’evento e ti sia sentito a tuo agio. Praticamente hai conosciuto il gruppo Venezia di aNobii. Gente che ama la cultura, lo stare insieme e diffonderla a tutti.
Al prossimo incontro del gruppo Venezia sarai il benvenuto.
Un abbraccio iperuranico.
Bis gleich.
_beppenskij;-) your cultural pusher
Grazie _beppenskij_,
ci sarà occasione per un’interfaccia! ;o)
Davvero una gran bella giornata e bella gente!
A presto
Gianluca
Grazie a te, di averci portato un pezzetto di te, della tua scrittura e della tua persona e di averci restituito un bel pezzetto di noi in questo tuo racconto di giorno per noi specialissimo! Cinnamomumverum, Vera, Anobii Venezia (C. O.R.N.A.)
è stato un piacere grande… esserci e scrivere un pezzetto di voi!
gianluca
Grazie per la descrizione della Nostra bella giornata con te.
Anche questo era nelle nostre corde, incontrare giovani appassionati che scrivono per il gusto di farlo e che hanno il coraggio di presentarsi agli altri con le proprie idee. In quasta Italia di oggi ci vuole coraggio e umiltà. Ti auguro molta fortuna e di continuare a scrivere per il tuo piacere e per quello di chi ti legge.
Tullio
P.S. L’invito agli autori era previsto nella scaletta della giornata e non un riempitivo per attendere la preparazione del buffet.
grazie di tutto Tullio… seguirò il tuo consiglio: “coraggio e umiltà”. sì, l’invito agli autori era previsto e non un riempitivo. solo che, a torto, non so com’è, me l’aspettavo dopo il buffet. ma è andata benissimo così! ;o)
gianluca
Ciao , per caso ero lì !! Non sono una grande lettrice …… ma il tuo libro lo comprero’ …. sono proprio curiosa . Mi e’ piaciuto come hai descritto la giornata passata insieme . E poi sono amica di Paola . In bocca al lupo .
Roberta
Crepi il lupo Roberta! Grazie per la fiducia! Attendo le tue impressioni di lettura!
Gianluca
Bello il tuo ricordo !!
Al Ruyi c’era una copia del tuo libro e ce la siamo contesa in 3 .
Non l’ho spuntata per cui cercherò di procurarmelo in libreria.
In bocca al lupo per il tuo lavoro con l’augurio che le prossime presentazioni non siano più solitarie !
Bello pensarvi a contendervi Cassonetti!!! Attendo le tue impressioni di lettura!
Gianluca
Il tuo libro l’ho quasi finito in treno. Non si può dire che sia noioso. Ha un bel ritmo. E poi nulla succede per caso!
Il C.O.R.N.A. ci ha fatto trascorrere del bel tempo, a Venezia. Bravi!
Alessandro
:o) Beh… il viaggio non era abbastanza lungo per finirlo! Sono contento che abbia un bel ritmo! Sono curioso di sapere se lo regge fino al finale!
A presto
Gianluca
Lo ha retto…
Complimenti.
🙂
Abbiamo chiacchierato del tuo libro proprio durante lo spritz con Alessandro, mi sono ripromessa di cercarlo al più presto in libreria, auguri per il tuo lavoro come scrittore e anche come formatore psicologo ecc ecc.
a presto Rita
Buona ricerca in libreria allora! Grazie per gli auguri!
A presto
Gianluca
@Alessandro
Bene! Allora ci vediamo a Bologna! ;o)
beh…tra i ringraziamenti nn potevo mancare io!
grazie x avermi coinvolta in questo raduno, se nn ci fossi stato te non avrei saputo della sua “esistenza”…miss discovery ultimamente è miss sbadatella!
😉
è stata veramente una splendida giornata
ma al prox raduno…x favore…lascia a casa la tua sfacciata fortuna!
in attesa di esser nuovamente coinvolta, ti mando un affettuoso abbraccio
propositi x la prox volta:
1) nn ustionarmi il palato
2) imparare a controllare la pressione delle gomme
3) leggere i libri pescati, anche quello “in comune”
🙂
ps: nel tuo lungo resoconto…non hai inserito i km macinati a piedi sotto il sole (zattere/punta dogana/accademia/san marco/giardini/…ci siamo persi Rialto, ma sarà per la prox volta)
ciauuuuuuu
Bella iniziativa… peccato mi sia sfuggita!
Ciao Gianluca come faccio a capire, dopo aver raccolto tutte le informazioni, che: “la mappa è il mio territorio” (citando Korzybski in modo antifrastico)?
Caro Emanuele, non si può sapere. La mappa non sarà mai il territorio, sarà sempre approssimativa, e comunque un punto di vista. Ma un conto procedere con una mappa in grande scala e un altro con una mappa con tutti i dettagli delle località, dei dislivelli, delle strade secondarie e quant’altro!
Ciao, ma i sogni li dobbiamo scrivere noi su un foglio oppure pubblicarli su questa pagina e se è la seconda opzione dove????
La cosa migliore è prendere un quaderno o un diario dei sogni, in cui scriverli! Consiglio di acquistarne uno che veramente ti piaccia, in cui hai il piacere di scriverci. Un quaderno dei sogni da tenere sul comodino e arricchire col tempo.
NON HO BISOGNO DI UN QUADERNO PER SCRIVERE I MIEI SOGNI , SONO INCISI DENTRO DI ME, VIVO, LOTTO OGNI GIORNO PER REALIZZARLI. CIAO GIANLUCA
Ottimo, Lorena. Il quaderno può servire per rendere il proposito “oggettivo”, della serie, una volta che ho scritto il mio sogno non posso più tirarmi indietro dal cercare di realizzarlo. Se sono incisi dentro di sè, e si lotta per realizzarli… be’, il quaderno può essere superfluo!
Ciao
Gianluca
Tutto vero! Io ho trovato anche questo time management per aumentare la concentrazione e gestire meglio il tempo, magari aiuta anche qualcun altro:
http://pomodorotechnique.com/
ciao
PS:. ho provato ad utilizzare un’agenda.. ma mi dimentico di scriverci le cose.. è patologico? eheh
Ciao Simone,
grazie mille per avermi fatto conoscere la Tecnica del Pomodoro per il time managment. Davvero interessante. Appena ho un “pomodoro” di tempo integrerò il post con alcune indicazioni a questa tecnica.
Circa l’agenda: devi fare fare in modo che diventi un’attività prioritaria… non è patologico, tranquillo! ;o)
Ciao
Gianluca
Gianluca tu sei un grande, rifarei il corso oss per seguire le tue lezioni, erano interessanti, ripenso spesso ai tuoi insegnamenti e cerco di metterli in pratica, quello ke non riesco e’ accettare i miei limiti.
Esagerata! ;o) Cerco di fare del mio meglio, e con passione. Circa i limiti… be’, è dura. Intanto si può accettare di non accettarli. E’ un primo passo.
Grazie mille.
Gianluca
Ecco ilo mio tallone d’Achille… che però ho “guarito” ultimamente grazie ad alcune letture e a una pratica mattutina, prima contemplativa poi esecutiva. Rifletto 3 minuti su quello che devo fare, e poi scrivo cosa devo fare. E poi le faccio le cose scritto. E cancello! Sì, è troppo bello quando le cancelli dalla lista…. cancellare, cancellare, cancellare… è la ripetizione idiota che mi avverte che sono in uno stato accettabile di produttività 😉
Questo è uno dei miei primi racconti, scritto nella notte dei tempi, quando Gianluca nemmeno se lo sognava che un giorno avrebbe pubblicato un romanzo!
“la gabbianella e il gatto” di Sepulveda potrebbe averti ispirato?
Io l’ho scritto prima… semmai è Sepulveda che si è ispirato a me! ;o)
Incollata alla pagina fino all’ultima riga, con tanto di ore piccole. Concordo nel commento affascinato che pubblichi.
ciao
Anita
ciao ragazzi, il commento è molto bello ed intutivo. io spesso anzi sempre io già sogno la mia meta ma poi dopo al mattino, anzi al risveglio, via e stato solo un sogno. e quindi capisco che il desiderio la meta va solo nei sogni.
penso che la vita in un certo senso sia gia’ un sogno ma un sogno lungo. quindi se si è nati con meno fortuna io penso che la vita non potrà mai cambiare, tra l’altro io mi sento piu che fortunato, avendo 2 bellissime una moglie la mia vita è piena, ma manca un po’ di fortuna economica e lavorativa.
ciao Pasquale,
la fortuna va aiutata a mio avviso. per quanto non si possa andare contro vento, possiamo sempre utilizzarlo per dirigerci verso la nostra meta, piuttosto che lasciarsi andare alla deriva. In bocca al lupo!
Gianluca
Questo sì che è un bel modo di presentare i propri libri! L’accoppiamento musica e rappresentazione teatrale poi non stanca mai il pubblico.. certo ci vuole l’attore, e in questo caso lo scrittore è un bell’esempio di attore provetto, chissà mai, tanto l’arte ha tante porte…
Emanuele, mi sa che è la prima e l’ultima volta che recito! Preferisco leggere… ma nella vita non si sa mai… giusto? ;o)
MAi dire MAI… e poi mi sa che ti piacerebbe, anche a me sai?
gianluca grazie di avermi risposto ma stamani mi sono svegliato e nella mia mente qualcosa che mi dicesse “pasquale scrivi un libro che parli della vita mia”, e buono? lo posso fare? io non ho mai pensato a questo mi puoi dare un aiuto se mi mettessi su questa impresa? ps. grazie sei un angelo tua risposta al piu presto.
Ciao Pasquale,
se hai una bella storia da raccontare perché no. Considera comunque che per scrivere bene ci vuole tanto tanto esercizio, e che una bellissima storia ma mal scritta perderebbe di valore. Mi dispiace ma io non posso aiutarti. Cerca tra i tuoi amici chi ha voglia e può farlo. Segui anche tutti gli altri passi che trovi in questo blog per capire se “scrivere della tua vita” sia effettivamente il tuo sogno (concreto e realizzabile).
In bocca al lupo!
Gianluca
Caro Gianluca mio padre è morto 41 anni fa, per i primi anni mi è sembrato che fosse tutto finito, che non ci sarebbe stato neppure un futuro per me, poi per un lungo periodo l’ho sepolto, rimuovendolo dal mio orizzonte, da qualche anno è tornato nei miei pensieri, sarei stato felice di averlo al mio fianco in tante occasioni, ho pensato a quanto mi sono perso. Poi si diventa anche padri. Ho timidamente e bonariamente invidiato tutti quelli che lo avevano accanto. L’altro giorno è morto il padre di un ragazzo che gioca nella mia squadra, veniva a vedere tutte le partite del figlio da quando lo ha accompagnato la prima volta al minibasket. Non credo in Dio, so che ci sono cose che non si spiegano, che non c’è bisogno di spiegare, che non avrebbe senso spiegare, posso solo dirti che sono contento che quella sera si sia posata quella farfalla, ciao un abbraccio, Andrea
grazie andrea, molto, per il tuo pensiero. davvero toccante.
un abbraccio
gianluca
ciao gianluca
il tuo post mi ha commosso
forse perchè in questo periodo ho un rapporto burrascoso con mio padre, così tanto al limite che, spinta dalla rabbia, lo manderei volentieri a quel paese
le tue parole mi fanno invece riflettere su quanto fortunata io sia.
stare a stretto contatto con la persona che mi ha fatto crescere e mi ha accompagnato fin dove sono ora, e mi ha aiutato a diventare quella che sono
…perchè per quanto possa essere arrabbiata con lui, lui è e rimarrà sempre il punto fermo della mia vita.
la prossima volta che mi troverò a inveirgli contro…per placare la rabbia del momento, proverò a immaginare una farfalla, la farfalla della mia fortuna, per ritornare serena con lui.
grazie
🙂
:o) grazie a te! e comunque, ogni tanto, quando ci vuole, ci si può arrabbiare un po’ con le persone che amiamo… con la consapevolezza che la rabbia non intacca il nostro amore.
ciao Gianluca! tuo padre non e’ vero che non c’era, tu non lo vedevi ma era li accanto a te. Le persone a noi care che lasciano questo mondo continuano a vivere finche’ sono nel nostro cuore, dentro di noi, ci sono vicine in ogni momento della nostra vita.Cinque anni fa’ ho perso mia madre avevamo un giorno in comune il 7 ottobre era il suo compleanno , io e mio marito ci siamo sposati.Lo scorso anno abbiamo festeggiato i 20 anni di matrimonio (abbiamo fatto il pranzo, bomboniere) lei e mio fratello(che ho perso 14 anni fa) erano li con me io li sentivo accanto.
Grazie Lorena. Sì, le persone care continuano a vivere nel nostro cuore… e ci accompagnano sempre. Sono d’accordo.
Un caro saluto
Gianluca
Ciao Gianluca,
A proposito della farfalla: ad essere inguaribile romantico non sei solo tu. Io aggiungo anche le mie origine campagnole (di cui vado sempre orgoglioso), le conoscenze apprese da bambino, e le tradizioni. Mio padre mi diceva sempre non toccare le falene notturne, oltre ad essere utili portano fortuna ed io ammiravo curioso il loro volo tra le piante e sui fiori. La sera della presentazione quando è apparsa quella grande meravigliosa falena ho pensato “Quanto è bella, ma cosa ci fa una falena in riva al mare?” Ora capisco… e mi piace liberare la fantasia…, anzi quando qualcuno vicino a me – infastidito – tentò di cacciarla… ho reagito e gli ho detto “Lasciala stare porta fortuna!”
A proposito della presentazione devo aggiungere una cosa.
Tu sai che ho lavorato in ospedale anche io per molti anni ed ero molto amico di tuo padre. Ci univa anche una grande stima reciproca. Ho conosciuto anche te, ma non ti conoscevo sotto questa veste, credevo fossi un affermato professionista psicologo attento alla tua professione, con iniziative importanti, ma certo non anche uno scrittore di romanzi.
La sorpresa è stata piacevole, e devo complimentarmi veramente molto!
Anzi, quando ho letto le locandine con il tuo nome ho inizialmente anche dubitato che si trattasse di un caso di omonimia. Ma poi il mondo di internet ha sciolto i miei dubbi.
Mi sono reso conto dell’impegno non solo nello scrivere ma anche nel presentare. Complimenti.
Pensa che l’altra sera quando è stata data la parola al pubblico avevo pensato di chiederla anche io.
Avrei ricordato la mia amicizia con tuo padre e raccontato un aneddoto, una frase rimasta impressa nella mia mente quando, parlando dei nostri figli, ci confessavamo le nostre preoccupazioni per il loro futuro, per le loro scelte, per la loro vita che ciascuno vorrebbe piena di ricchezza di gioia di soddisfazioni e di affermazione professionale.
Tuo padre (che certamente con voi non dimostrava troppa tenerezza) mi disse: Ricorda Umberto, i figli sono individui del tutto autonomi fanno tutto loro da soli, con la loro testa, con le loro forze. Anche durante la gestazione. Noi non abbiamo alcun potere tranne nel momento del concepimento. Vorremmo farli con le mani ma gli “strumenti” sono diversi e la cosa non riesce bene… Da quel momento in poi contano solo loro e da soli trovano la loro strada. Non possiamo farci niente e ci dispiace. Io per esempio avrei voluto che almeno uno dei miei fosse diventato medico avesse seguito la mia professione che ti assicuro è appagante e meravigliosa, e quando ti piace non ne senti il peso. Il mio Gianluca, per esempio, unico ad essersi laureato, avrebbe potuto scegliere medicina, invece no, ha scelto PSICOLOGIA – con il tono di chi da alla cosa un valore secondario – L’altra sera tuo padre sarebbe stato molto, molto, orgoglioso di te. Come lo erano tua madre e tua sorella.
Questo avrei voluto dire ed avrei detto ma poi ha prevalso la mia timidezza e ho pensato che l’argomento non fosse in linea con quello degli altri e quindi superfluo. Non l’ho fatto.
Mi sono accorto invece che sarebbe stato perfetto solo dopo, quando hai ricordato il suo compleanno, e l’episodio dello schiaffo di punizione senza accertare prima la tua versione dei fatti. (Si è intuito bene quanto saresti stato felice della sua presenza).
Ho ritenuto segnalarti la mia presenza, certo insignificante ma doverosa. Bravo Gianluca…. Auguri per la prossima uscita ….
Umberto Favi
Gentile Umberto,
grazie tanto per la sua toccante email. E grazie per aver condiviso questo pensiero di papà. Lui era abituato a dire agli altri quello che magari avrei avuto il piacere di ascoltare direttamente. Ma era fatto così e ho imparato ad accettarlo. Come ho imparato a sentire tutto l’amore che provava per noi figli anche se lo esprimeva a modo tutto suo. So che papà era orgoglioso di me, come io lo ero di lui, l’ho sempre sentito. E lunedì sera, sì, era lì tra noi. E le falene portano fortuna!
Grazie ancora.
Un abbraccio
Gianluca
Ciao Gianluca! Ho letto il blog e la storia della farfalla mi ha ricordato qualcosa di molto simile che è successo a me e che avevo del tutto dimenticato. Non presentavo nessun libro, ma ero a casa di mia madre, un giorno dopo la morte di mio padre (altra strana coincidenza: l’otto, sebbene il mio sia morto a giugno, ed era…lunedi! “Fra tutti i giorni in cui potevi partire, perché scegliesti proprio il lunedi?” canta Carmen Consoli… ma quella è la sua “farfalla”). Per superare quell’esperienza devastante mi è venuto un bisogno inarrestabile di mettermi a dipingere le pareti di casa. Mia sorella si è unita a me, e il caos che ho messo in giro ci ha tenute occupate con la testa. Il fatto singolare di quella mattina è che una farfalla blu/viola è andata a poggiarsi, fra tutti i posti possibili, sul petto di mia madre, e brillava in contrasto col nero della sua maglia. Lei ha detto (come se fosse del tutto logico) che quello era lo spirito del marito, e la farfalla è rimasta lì finché è morta, circa mezz’ora dopo. Siamo rimaste impalate come tre deficienti davanti a quel momento che Joyce definirebbe di “Epifania” e naturalmente, essendo scettica, ho pensato che fosse solo suggestione, ma ora a sentire la tua storia, mi viene da chiedermi se le farfalle siano realmente un punto di mediazione fra chi c’era e chi rimane.
Farfalle a parte, complimenti per il libro. Per ora ho visto solo il video di Cicconi Massi, ma spero di leggere presto il tuo lavoro. Ciao.. Luisa.
Ciao Luisa,
grazie mille la condivisione di questo episodio magico. Chissà se le farfalle abbiano questo dono di condurre lo spirito. In ogni caso è bello crederci e di grande conforto.
Un caro saluto
Gianluca
25. Perché adoro leggere gli annunci personali e ci avrei volentieri fatto una tesi sopra, come fa il protagonista di Cassonetti!
concordo con te!
copio e incollo quanto scritto stamattina sulla mia libreria aNobii:
“ho fatto un’ipotesi: che qualcun altro stia usamdo la mia mente per sfruttare le idee buone che elabora, e che faccia questo di nascosto, senza dirmelo. così ho pensato che questo qualcuno possa avermi chiuso a chiave, per così dire, una parte della mente per perseguire questo suo scopo, e che sia questa la ragione per cui non posso usarla.”
ho letto il libro motivata dai commenti positivi di chi l’aveva già letto.
probabilmente l’humor fantascentifico non fa per me. non l’ho trovato esilerante, nè tanto meno divertente…anzi, a tratti noioso. una montagna di nomi stravaganti che non hanno catturano affatto la mia attenzione, ma piuttosto mi hanno distratto (e annoiato)!
la grande risposta alla grande domanda…non ci sta.
x quanto mi riguarda, la mia personale grande domanda forse ha trovato la sua grande personale risposta nella citazione che ho riportato qui sopra.
l’unico personaggio di spessore: Marvin, il robot depresso e annoiato odiato da tutti. si collega al computer centrale di una nave spaziale e gli spiega la sua visione dell’universo…e il computer dell’astronave si suicida. Peccato che questo brevissimo (e intenso) passaggio arrivi alla penultima pagina!
e pensare che pensavo di essere l’unico a pensarla così! ;o)
Ciao!
Appena trovato il tuo blog. Mi dispiace per il mio cattivo italiano! Volevo solo dire che amo questo libro. Mantenere il buon lavoro! 😉
Ciao Alex, non importa per il tuo cattivo italiano. Grazie mille per il commento! Cerco di continuare così! In bocca al lupo!
Gianluca
si, i racconti sono belli, scritti bene, coinvolgenti, ma nonostante il libro non sia esattamente un mattone, ci ho messo tantissimo per finirlo…non è esattamte un libro che leggerei per ritrovare il buonumore, ecco
anche a me piace molto Palahniuk, ma questo romanzo non è tra i miei preferiti… non mi ha sorpresa quanto gli altri. ciao!
weeeeee Ciao Antonio! come stai??
E’ in bel po che non ci si sente! E coi tuoi romanzi come và??
voglio diventare il + grande clown del mondo! voglio regalare sempre una risata
Ciao Gianluca,
il tuo libro lo sto finendo in questo week-end ma non voglio anticiparti nulla ancora. Desidero invece dirti che ti comprendo: il regalo più bello è il cambiamento interiore, mi riconosco molto in questo.
In bocca al lupo e ci scriviamo presto.
Ciao Cinzia,
attendo con piacere i tuoi commenti.
Viva il cambiamento interiore!
Crepi il lupo!
Gianluca
Ciao Gianluca, io sono uno di quelli che “Cassonetti” ce l’ha ma non lo ha ancora letto. Ma c’è qualcosa che voglio dirti leggendo questo post. Tu ad un certo punto dici: “E lì che senti di essere entrato un po’, magari solo per qualche ora, nella loro vita, nella loro mente, a volte nel loro cuore, e di aver lasciato un minuscolo segno.” Si può entrare nella vita degli altri in tanti modi, facendo anche tanti danni, o arrecando serenità e gioia ma c’è un qualcosa, che è fuori di te ma viene da te, che solo la scrittura può dare: l’interesse per la tua persona! I miei migliori auguri, Gianluca, di cuore.
Ciao Alberto, grazie delle tue riflessioni. Hai ragione ci sono tanti modi per entrare nella vita degli altri, a volte anche danneggiando purtroppo. Ognuno probabilmente deve trovare nella vita il proprio modo di lasciare un segno, piccolo o grande che sia. Forse solo il fatto di esserci, di esistere, è un segno… ma qui si aprirebbero un sacco di capitoli…
Un caro saluto
Gianluca
Carissimo Gianluca,
con moltissimo piacere ho letto il tuo post… non ho ancora letto il tuo libro ma voglio dirti che sei entrato nella mia vita e nel mio cuore in un aula come professore e hai lasciato il segno …”solo il fatto di esserci, di esistere, è un segno… ”
apriamo pure tanti capitoli che ci portano comunque tutti alla consapevolezza dell’importanza di esistere nell’essere. un abbraccio con tanto affetto
Bello scoprire di aver lasciato un piccolo segno anche in altri contesti! Grazie! La “consapevolezza dell’importanza di esistere nell’essere” potrebbe essere il titolo di un libro, bello, e vero!
Un abbraccio
Gl
…Cassonetti è un romanzo che ti prende ed hai bisogno di leggerlo tutto d’un fiato,che riesce a farti vivere i personaggi e le loro emozioni…ma il segno che non è affatto minuscolo ma grandissimo tu lo lasci a chi di fronte a te t’affida la propria vita,dentro quel piccolo studio…per lo meno con me l’hai fatto e m’accompagna ogni giorno……..Ti voglio bene
Mamma mia che bellissimo commento! Grazie mille, Barbara! Mi hai lasciato senza parole… il che è grave per uno scrittore psicologo! 😉
Caro Gianluca!
Sono entrata per caso nel tuo blog per cui ti lascio un commento!
Che dire di “Cassonetti”??… E’ bellissimo, emozionante e ironico….
Non potrei certo dare un giudizio contrario visto che sono la tua mamma…
Annamaria
Vero, mamma, tu non fai testo! Però sono felice che ti sai piaciuto!
Ti voglio bene!
Gl
bella recensione.. mi è venuta voglia di leggere Nori!
BUON ANNO GIANLUCA!
Ti consiglio di partire con Bassotuba non c’è, se poi ti piace il suo stile penso che non potrai fare a meno di leggerne altri.
Buon anno!
Gianluca
LIbertà – Frentzen
Buon compleanno Malcolm – D. Whitehouse
Il libro dell’inquietudine – F. Pessoa
La schiuma dei giorni – B. Vian
Per legge superiore – Fontana
One Big Union – Valerio Evangelisti
Alla fine di un giorno noioso -Massimo Carlotto
La ballata del re di denari – Yuri Herrera
Guerra di Classe il sogno di Debs – Jack London (Gwynplaine Edizioni)
La Vergine Delle Ossa – Luca Masali (è del 2010 ma lo ho letto quest’anno)
una sorta di processo kafkiano?
Non ho letto Il processo di Kafka, quindi non ti so dire. Quella raccontata è una storia vera, vissuta in prima persona. Che fa riflettere, e coinvolge.
Buona Idea Gianluca e buon incipit, tornerò a leggere le prossime puntate. ciao
Grazie della fiducia!
Ciao
Gianluca
…interessante…
🙂 … presto la seconda puntata!
Eh… beh… nel senso… che meraviglia. Proprio figo, Gianlu!
Tu, Lori, non fai testo… che sei troppo amico mio! 😉
tassista con licenza vecchio stile oppure liberalizzato dal professore bocconiano? 🙂
scherzo ovviamente… ottima iniziativa Gianluca!
questo incipit già prende…
“il mare è troppo grande per me”: bellisima chiusura.
Grazie mille, Emanuele.
A presto
Gianluca
per i fan di andrea de carlo è impossibile non notare come lo stile di questo romanzo sia identico a quello di andrea de carlo, e come la trama sia un calco di “di noi tre”.
l’ho vissuto quasi come un plagio.
Ciao Azzurropillin,
ho letto solo i primi romanzi di De Carlo (Yucatan, Arcodamore, Uccelli da gabbia e da voliera, Due di due) e tanto tanto tempo fa per poterci cogliere delle similitudini. Mi hai fatto venire la curiosità di leggere “Di noi tre” così poi ti saprò dire.
Grazie mille del commento.
Gianluca
Muoio già dalla curiosità di leggere il tuo libro. Darti una scadenza è stato un sistema per non aspettare altri 10 anni!
Good luck, Gianluca e spero di rileggerti presto.
Annalisa
Grazie Annalisa,
in realtà questo libro mi è stato commissionato da Il Sole24Ore, uscirà nella collana migliora te stesso.
Per il prossimo romanzo… speriamo proprio di non aspettare 10 anni!
Ciao
Gianluca
♥ ♥ Abbiamo fiducia nel modo in cui tu vivi e usi il tuo tempo, sai anche come trasmettere questo modo tuo di anteporrere l’importante all’urgente… continua a lavorare nel tuo nuovo libro carissimo!!!
Ciao Liliana,
guarda la coincidenza… stavo giusto scrivendo dell”argomento sull’anteporre l’importante all’urgente, e su come sconfiggere il vizio di rimandare! ;o)
Grazie per il tifo!
Gianluca
Buon giorno. Non c’è bisogno di scusarsi, hai comunque dato input per gli appassionati del libro. Oltre a Marche Noir suggerirei anche Urbino Noir con incontri con scrittori del genere e che generalmente viene organizzato fine novembre/dicembre di ogni anno e un’edizione speciale di primavera a maggio. Mi piacerebbe avere il titolo e la data in cui uscirà il libro che ti ha prosciugato ogni vena letteraria.
Gentile Annalisa,
grazie per le indicazioni dell’Urbino Noir… sarebbe bello se la Carboneria Letteraria fosse invitata a partecipare. Chissà…
Circa l’altro libro: si intitolerà Realizza i tuoi sogni, e probabilmente uscirà a settembre, ma non esiterò a informare il mondo intero! ;o)
Un caro saluto
Gianluca
Gianluca innanzitutto voglio ringraziarti per aver scritto “Il peso specifico dell’Amore”, perchè senza di esso non avrei potuto provare un mix così avvolgente di emozioni.
Questo libro è, ed e stato, un ulteriore aiuto al mio percorso personale perchè dà voce all’Amore, Amore con la “A” maiuscola, Amore che si può provare verso il cane, il partner, la famiglia e non per ultimo l’Amore che dovremmo provare verso noi stessi, rispettandoci e volendoci bene per quello che siamo, o perlomeno provarci; insomma quello che dovrebbe essere alla base della nostra Vita.
Come un uragano il tuo romanzo mi ha travolto e non ho potuto non emozionarmi, sentendo spesso mie quelle situazioni/sensazioni vissute dai personaggi del libro, e insieme a loro ho riso, ho pianto e soprattutto ho capito che anche nelle situazioni più difficili e dolorose, da qualche parte, c’è sempre uno spiraglio di luce e un qualcosa di buono da prendere.
Concludo ringraziandoti e complimentandomi con te mille volte per aver scritto “Il peso specifico dell’Amore” perchè per me è, e rimane, un vero e proprio “purificatore” dell’anima.
Spero che presto possa avere tra le mani un tuo nuovo libro da poter leggere tutto d’un fiato.
Laura Moricoli
Grazie di cuore, Laura. Il tuo commento mi commuove. É il massimo che si possa desiderare: vorresti che il tuo romanzo facesse un tale effetto sul lettore… che se lo fa, un tale effetto, pensi che sei riuscito a trasmettere quello che avevi dentro, a renderlo condivisibile e, in qualche modo, universale. Grazie ancora tantissimo.
Gianluca
Ps. per il prossimo c’è un po’ da aspettare. ;o)
Buona idea, spero di trovarmi sul tuo stesso treno x farmelo regalare 🙂
Magari capita… nella vita non si sa mai! ;o)
bella idea!
sarebbe bello regalarsi dei libri in treno e non solo, così come capita e dove capita…quelli che una volta letti poi rimangono nelle nostre librerie, sui ripiani, spesso a prendere polvere…
…regalarli e poi sgusciar via…bello! …con un leggero imbarazzo!
…strategico regalarlo a una ragazza, no?!? …chissà come avrebbe reagito un ragazzo? 🙂
sì, l’idea piace molto anche a me. se uno sconosciuto mi regalasse un libro, qualsiasi libro, con l’invito di leggerlo perché gli ha lasciato un segno, o perché si tratta di un libro speciale per lui, be’, ne sarei felice.
il fatto poi che fosse una ragazza, non è stato strategico; c’era lei lì, seduta di fronte a me, intenta a leggere un romanzo. se ci fosse stato un ragazzo al posto suo, e mi avesse ispirato alla stessa stregua, avrei fatto lo stesso. comunque, sì, sarà interessante scoprire le diverse reazioni di persone diverse (perdonami il gioco di parole).
Comprerò il tuo libro!
Grazie della fiducia Cartaresistente! A questo punto attendo le tue impressioni di lettura! ;o)
Il peso specifico è legato alla forza gravitazionale e si sa la forza gravitazionale è una delle forze dell’Universo!
Una di quelle che lo muove…..la forza gravitazionale è però soprattutto attrazione…e l’amore è entrambe : una delle forze che regolano l’Universo ed attrazione. Gianluca lo sa e ce lo dice con garbo , con passione ed ironia…..nel suo libro: “Il peso specifico dell’amore”
Nel libro di Gianluca si percepisce però anche qualcosa di più… o almeno l’ho percepito io …l’amore non ha un peso specifico costante, nè calcolabile con formule matematiche , perchè l’amore è un attimo, uno sguardo, un sorriso, un contatto, perchè l’amore quando finisce non ha più peso e quando ricomincia è sempre più denso, perchè l’attrazione è fortissima e veloce….
Gianluca è un affabulatore, un Baricco più vero e meno costruito, perchè nel suo libro e nelle sue parole non c’è “volontariamente” il desiderio di affascinarti e di spingerti a leggere in lui c’è l’innocenza, l’autenticità di chi non può fare a meno di scrivere,Gianluca è un Peter che in ogni momento, anche nei più tragici, o nei più seri …resta un…… Peter con la sua isola da cercare e una “Campanellino” che gli indica la strada.
Un libro da gustare, da assaporare come un buon gelato in una sera d’estate : bravo Gianluca
Marzia
Il viaggio nel tempo di Peter continua, con felici e realistiche invenzioni. Hai pescato qua e la e ci hai costruito una bella storia, che ti assomiglia. Si legge velocemente: è diretta, ottimista ed ironica. Insomma un tonico “contro il logorio della vita moderna”, Sbrigati a scrivere il prossimo romanzo, che sono curioso di sapere cosa racconterai!
peccato non poter condividere la chiacchierata finale al ristorante… per il resto condivido la bellezza di fare rete, fra lettori autori e librai… un privilegio raro in questi tempi cupi!!!
al prossimo libro e ciao da Nico
QUANDO tutte queste anafore introducono uno stile banale e melenso (" capita di sentirsi a casa fin dal primo momento, come se ci si conoscesse da sempre", "nelle nostre fragilità, nei nostri rapporti conflittuali…", "ti incoraggiano a continuare, a crederci davvero"), sono sempre più convinto che la tecnica e uno stile di scrittura prezioso e originale, ormai, non contino più nulla.
LucaM posso essere d'accordo con te… ma ti inviterei a leggere il romanzo. Lì ci sono stato molto più attento allo stile. Un post lo butti giù di getto…
wow O_O
questo si che è un post importante!!!
hei ma quello nella foto è il mio libro!!! che bello!!!
hehehehehehe… carina questa idea ^_^
Grazie di cuore per aver postato la mia recensione! Grazie mille davvero e buone cose 🙂
Grazie di cuore a te!!!
all'inizio ..non mi aveva convinto molto…ma poi mi ha travolto questa storia di peter e viki
un linguaggio complesso..diretto..inusuale per un romanzo che parla d'amore…originale …c'è sempre qualcosa…tra parentesi…anche nei titoli dei capitoli
a me piace aprire le parentesi..l'ho fatto continuamente anche nella mia vita..il problema è chiuderle!!
mi è piaciuto Peter nella sua maturità..nel suo essere uomo un pò fragile..con le sue paure..la sua voglia di amare che non trova pace
in peter quello che stona e che non gli appartiene per nulla è il suo lavoro..troppo lontano da lui e dal suo personaggio..non lo rappresenta per nulla..me lo sarei immaginato forse di più insegnante..o psicologo ….un architetto…non so perchè…certo che qui emerge troppo una certa nota autobiografica dell'autore !
tre concetti dell'amore mi hanno particolarmente colpito
1)"l'amore è un sentimento irrazionale. ti innamori e basta senza logica, poco importa se sia il momento sbagliato.non ci puoi fare niente".
2) nulla succede per caso. le coincidenze cambiano la vita…gli eventi sincronistici di Jung
3) ho capito che l'amore vero, quello dal peso specifico pari al piombo, è facile
bella l'immagine finale del libro…to be continued???
grazie
adelina
Grazie di cuore per il tuo commento e le tue impressioni di lettura. Sono contento che Il peso ti abbia travolto! Buone letture!
Gianluca
Sai Gianluca, mi sono emozionata a leggere le tue impressioni su Poggio Rusco, è come se fossi tornata indietro nel tempo. Mi hai fatto ridere per quanto riguarda la nutella, ti è rimasto il magone eh! Salutami tutti,mamma!
Ciao! Mi dispiace per il mio cattivo italiano! Volevo solo dire che amo questo il peso specifico dell’amore. Mantenere il buon lavoro!
Sono contenta di leggere che difenderai il Tuo ” Peso specifico dell’Amore con le unghie …. 😀
vedrai che invece ti porterà fortuna. chi cercherà il titolo on line scoprirà anche il tuo libro e magari se ne incuriosirà e lo leggerà.
solo una cosa: in questa discussione (http://www.writersdream.org/forum/topic/168-italic-pequod-edizioni/) si dice che italic pequod sia una casa editrice se non a pagamento, quantomeno a doppio binario. puoi confermare o smentire?
ciao azzurropillin,
appena ho un attimo darò il contributo alla discussione. Ti anticipo che per i miei due romanzi Italic peQuod non ha chiesto alcun contributo economico.
grazie del commento!
gianluca
la riflessione dovrebbe essere inversa. Dato che lo hanno usato per un libro della Bosco, vuol dire che come titolo non era un granché 🙂
Sono un’accanita lettrice ma questo libro non lo conoscevo. Sono venuta a conoscenza della vicenda tramite la mia amica Anna Wood di Svolgimento e Giulio Mozzi, che seguo su Facebook e la faccenda mi ha intristita assai. Sono una persona che preferisce avere poco ma con le proprie braccia, senza l’aiuto di nessuno e sono una sostenitrice accanita del copyright anche sulla rete. Mi piacciono le cose pulite, linde trasparenti. Pertanto immagino come l’autore “Saccheggiato” possa essere sentito ed esprimo tutto il mio appoggio e la mia solidarietà.
Miriam C.
Grazie Miriam per l’appoggio e la solidarietà!
Caro Gianluca,
Ho scoperto solo oggi per caso, passando davanti ad una libreria (Mondadori ovviamente), con mio grande stupore, che il titolo di uno dei romanzi a me più cari, è stato “ingenuamente” (e io aggiungerei ERRONEAMENTE) affidato ad uno di quei cliché della Bosco. Non riuscivo a crederci! E in quanto tua semplice prode lettrice, ho sentito il bisogno di esprimerti tutta la mia solidarietà. E comunque..come l’originale non c’è n’è!
Buona fortuna caro Peter..spero di leggere di nuovo molto presto delle tue incredibili avventure!
Grazie di cuore Carolina, il tuo commento è toccante! 🙂
“Nel qual caso vi ricordo che potete sempre prenderlo in prestito dalla biblioteca!” (Gianluca Antoni)
…e così risparmiate voi, in primis, e lei non vende un libro – ben gli sta! – che ha ‘usurpato’ il titolo a un altro romanzo già in commercio e pubblicato alcuni anni prima. Non credo che leggerò il romanzo della Bosco. La vita è breve 😉 e il tempo preferisco trascorrerlo diversamente, soprattutto dedicandolo ad altri libri…
esiste anche in versione ebook?
Esiste in versione ebook! mi hai incuriosito!
Ciao Graziana, grazie mille per l’interesse. Purtroppo non esiste ancora una versione ebook. Dovrai cercare di reperire quella cartacea. 😉 Attenzione, qualche libraio ti potrebbe dire che esiste solo quello della Bosco, che non è possibile ordinarlo, ma non è così. Insisti. Buone letture!
Se proprio non riesci a trovarlo in libreria, puoi acquistarlo direttamente sul sito di Italic peQuod: http://www.italicpequod.it/italicpequod/?p=326
Ciao Graziana, è disponibile in internet su amazon, lafeltrinelli, ibs, ecc.
http://www.ibs.it/code/9788896506776/antoni-gianluca/peso-specifico-dell-amore.html
ciao
🙂
Gianluca, ti ringrazio di avermi contattato su Anobii, dopo questa scoperta non vedo l’ora di leggere il VERO speso specifico dell’amore…
Giustamente come dici tu siccome nel libro si narra una vicenda un po’ particolare, la casa editrice doveva avere un attimo di accortezza prima di pubblicare il libro con quel titolo.
Ti ringrazio ancora e speriamo tu possa avere giustizia.
Grazie Nadia del tuo messaggio. A questo punto attendo le tue impressioni di lettura del “VERO peso specifico dell’Amore” 😉
Buona lettura!
Mi sembra giusto e rispettoso quello che scrivi, ma mi viene un dubbio: Federica Bosco ha risposto? Ha fatto sentire la sua voce? Sono incuriosita…..
No, Marzia.
Buon giorno Gianluca,
noi ci conosciamo già (per un corso IFTS che ho frequentato nel 2009 a Senigallia) e ho partecipato alla presentazione del Tuo primo libro il 30.04.2010 al Foro Boario. Lo conservo ancora con la Tua dedica, così come ricordo ancora quella serata di fine primavera in cui si sentiva già l’inizio dell’estate che per me ha sempre un odore particolare e inconfondibile.
Lo so che non è moderno, ma nutro una certa avversione per i social, quindi non parteciperò al concorso, anche se non ho letto il Tuo secondo libro per una serie di casualità e circostanze. Vorrei leggerlo perchè spero di trovare quell’atmosfera di leggerezza e spensieratezza di Cassonetti, quella sensazione di riprovare sulla pelle quelle sensazione e di riviverle completamente in un magnifico deja vu. E soprattutto visto che stimo le Tue capacità professionali spero di ritrovarTi prima a medio termine – non più tardi di 2 anni – per sottoporti sia me . che suppongo sia diventata un caso patologico, sia un parente molto stretto di 11 anni quando dovrà prendere una strada e un orientamento.
Un caldo saluto
Annalisa
Sinceramente, con l’istintiva terzietà che (spero) mi contraddistingue, credo che il discorso della giornalista si possa (si debba) interpretare diversamente. Non mi pare che abbia voluto dire che siccome queste cose accadono sono legittime. Nemme si è posta questo problema. Dice che queste cose accadono, ma lo dice senza prendere posizione, in modo neutro; pragmaticamente, poi, pensa alle conseguenze. E su questo piano credo anche io che il doppione non ti porteràvia nemmeno un lettore. Anzi. Opinabile è l’idea che farne una questione possa indurre qualcuno a pensare che tu voglia speculare, soprattutto mi sembra priva di senso la motivazione (la maggiore popolarità della Bosco). Però non mi sembra un discorso ostile e nemmeno “schierato”. Solo un discorso pragmatico, non del tutto condivisibile, come ho cercato di dire, ma non nel senso che il suo messaggio sia “chi è più popolare può fare qul che gli pare”. Dice soltanto che (secondo lei) chi è più popolare ha meno da perdere. E su questo dissento. La solidarietà del pubblico e dei colleghi scrittori dimostra che fra Davide e Golia le simpatie vanno di solito a Davide, con il quale è più facile identificarsi.
Detto questo, ovviamente se ne deve parlare. E tu lo hai fatto con grande misura. Come ho già scritto, da questo incidente finirai per ricavare vantaggi e questo rovesciamento delle sorti mi pare una così bella cosa che, al tuo posto, di quello che pensa la giornalista mi disinteresserei totalmente.
In bocca al lupo!
Grazie Rosalia, del tuo commento analitico e imparziale. Probabilmente la tua visione è la più corretta, scevra dal coinvolgimento emotivo che inevitabilmente mi tocca. Seguirò certamente il tuo saggio consiglio. Crepi il lupo!
Interessantissimo. Anche se da un po’ di tempo l’amore mi interessa poco, anche come argomento di cui scrivere, perché mi sono convinta che si tratta di una parola generica e polisensa che ciascuno appiccica a sentimenti ed emozioni che spesso con l’amore hanno poco a che fare: bisogno di controllo, dipendenza, possessività, bisogni narcisistici. Però mi sembra una bellissima idea, da coltivare, e spero che la raccolgano in molti. So pronta a scommettere che la raccoglieranno soprattutto in molte. In bocca al lupo!
Dici bene, Rosalia, spesso la parola amore viene appiccicata a qualcosa molto lontano da questo sentimento. Il tema non sarà definire cosa sia l’amore, (discussione razionale che rischia di diventare sterile) ma di entrare in contatto con il proprio sentimento di amore, per esplorarlo, conoscerlo, viverlo e valorizzarlo. Un sentire piuttosto che un pensare.
Mi auguro inoltre che l’invito venga accolto anche da molti uomini (spesso sono loro ad averne più bisogno, di conoscere meglio cosa sia l’amore intendo 😉 ).
Crepi il lupo!
io l’ho trovato molto carino, leggero ma frizzante… però anche io ho notato questa incoerenza tra trama e titolo…
Grazie Federica, del tuo commento. Ti invito a leggere l’originale… mi farebbe piacere conoscere le tue impressioni di lettura. 🙂
Io il libro l’ho già letto più di un anno fa e mi è piaciuto!
Allora? Direte, beh tra tutte le cose che sono scritte qua sopra vorrei segnalare quelle secondo me più adatte a definire il libro:
-Perché hai vissuto la perdita di una persona cara, un po’ ancora ci soffri, e vorresti superare il dolore.
-Perché solo il titolo del libro mi sembra una garanzia.
-Perché dici che i romanzi migliori sono quelli leggeri e profondi allo stesso tempo, che si leggono tutto d’un fiato.
-Perché hai perso un po’ di gioia di vivere, so che tieni duro, ma vorrei che riesplodesse in te, la gioia di vivere intendo.
Io aggiungerei anche:
_ Perchè è un libro che ti incita a ricominciare, sempre perchè dietro la porta non sai mai casa ti aspetta
Grazie mille!!!
L’amore, soprattutto quello tra uomo e donna è sopravvalutato…..
Grazie
Quanto è’ vero quello che hai scritto Gianluca . Ma quando finisce la protesta ?
Dipende da quanto alimenti la “dipendenza”. E l’alimenti ogni volta che dedichi del tempo (mentale) a chi vuoi dimenticare. Il problema diventa: come non pensare più alla persona amata?
È quello il problema. Smettere di pensare alla persona persa.
Quando perdi una persona dopo tanti anni, e non stiamo parlando di persona defunta, è impossibile non pensarla, specie se vivi in un posto dove c’era anche lei.
E poi è un continuo: “Cosa starà facendo, dove sarà, con chi sarà, mi penserà, le mancherò, vorrei scriverle o chiamarla per raccontarle una cosa che mi è successa ma non posso…”
E questo accade anche se dentro di te c’è un mix di “ti amo, ti odio, ti voglio bene, mi hai deluso”…
E se gli amici sono comuni quando li vedi la pensi, e sai che anche lei li vede e pensi a cos’avrà detto di te…
E poi non tutti gli amici sono disposti ad ascoltare le tue lagne.
E non è nemmeno giusto star lì a rompergli le scatole che rischi ancora di ritrovarti da solo (gli amici, anche quelli che ti vogliono bene dopo un po’ si rompono e hanno già abbastanza casini per conto loro…)
Comunque alla fine ti dicono tutti le stesse cose. “Buttati nel lavoro, cambia vita, dimenticala, cambia frequentazioni” e menate simili.
Per me bisogna solo avere pazienza e avere fiducia in se stessi. Prendere coscienza che se ne esce da soli e chissà, il destino ha modi misteriosi per farci capire le cose. E poi come dice un mio amico “nulla accade mai per caso” neanche le piccole cose, figuriamoci quelle grandi!
Brano esilarante e punto di vista rispettabile. Se avesse ragione lui, l’inconscio davvero non dovrebbe esistere. Cosa ne pensate?
Giorgia–> Oro Nero
Qs Lista e’ in ordine Progressivo;
1-Iniziare Concretamente a Lavorare nell’Azienda dove ho gia’ fatto un Colloquio. Ci sono Buone Probabilita’.
2-Riprendere il Percorso Terapeutico ( uno spazio che mi concedo come gratifica).
3-Sperimentare con Convinzione la Regressione Ipnotica ( raggiungere un profondo stato di Rilassamento dove il mio inconscio possa scorrazzare liberamente).
4-Incontrare o Ritrovare il mio Amore Vero ( Corrisposto ).
5-Dedicare del Tempo allo Studio della lingua Inglese.
6-Leggere 100 libri Terapeutici.
7-Essere di Conforto/Aiuto Sempre e per Chiunque a partirte dal mio Microcosmo tutti i santi gg, con la Consapevolezza che gli Altri Siamo Noi…Sono Io.
E’ Tutto .
Alcuni propositi sono totalmente sotto il tuo controllo, altri implicano una relazione (diciamo che al 50% dipendono da te). Dedicherò prossimamente una lezione sulla nostra capacità di controllo!
In bocca al lupo!
Ciao Gianluca,
E’ irrilevante ai fini terapeutici…..ma sei arrivato a 11.
Grazie mille, Monica. Sempre molto attenta! 😉
Non me ne ero accorto!
Bello ritrovarsi più avanti di quello che si pensava! 🙂
Non solo Attenta ma soprattutto divoratrice .
Ho letto qs tutti i libri consigliati da Massimo.
Belle qs lezioni abbinate alla lettura!!
Grazie Mille 🙂
Sono molto contento, grazie! Riferisco a Massimo che ha trovato una nuova fan! 😉
Spezzo una lancia a favore della corrente occidentale new age , radicata in alcuni movimenti occidentali del 600 e pensieri e tecniche orientali e medio orientali come…spiritualismo,astrologia,meditazione,medicina olistica ecc…
Sottolineo la funzione integrativa che esse hanno nel cambiamento individuale o personale.
Se scremiamo e leggiamo bene ci portano ad una comprensione profonda del nostro nucleo genuino e profondo proprio come in psicoterapia. Tutto ha una funzione . Maturando questa Sana Integrazione maturiamo la coscienza di noi stessi e cambiamo positivamente il ns atteggiamento eliminando falsi preconcetti sull’ avversita’ dellla sorte. Quando leggiamo qs testi come qualsiasi altro testo letterario spesso ci sfugge che tutto dipende da noi come spiega molto bene Gianluca.
Grazie Monica per la lancia spezzata! 🙂 Ogni strada che ci rende consapevoli di quanto il cambiamento dipenda da noi, nel rispetto del nostro e dell’altrui benessere, è benvenuta!
Figurati…le spezzo volentieri 🙂
Confermo che qs libro suggerito da Massimo si puo’ reperire, ma non ovunque.
Sarebbe bello avere un titolo alternativo.
grazie
Caro Massimo, hai proprio ragione… la copertina è davvero poco invitante! 🙂
L’articolo che scrivi è davvero interessante, e il consiglio biblioterapico (sempre molto gradito) davvero OK.
Tuttavia in merito all’esempio che hai fatto mi domando una cosa: e se una volta individuata la causa del mio malessere non riesco a trovare una soluzione “obiettiva”, cosa faccio?
Ciao Marzia,
è possibile non trovare una soluzione “obiettiva” per diversi motivi: 1. non hai esplorato tutte le risorse e le possibilità, 2. ciò che vorresti cambiare non può essere cambiato… in questo caso si lavora sull’accettazione.
Naturalmente sono generalizzazioni: è necessario sempre prendere in considerazione il problema specifico e individualizzato della persona per fornire una risposta corretta.
Ciao Gianluca,
Quindi il ragazzo non e’ piu’ tornato in terapia…Che peccato!!
Vorrei fare una disquisizione in merito a qs argomento sull’ essere Umani e quindi alla legittimita’ dell’ errore.
Come si sa’il detto dice Bene che NON si puo’ fare di tutta l’ erba un fascio….
Spezzo un’ altra Lancia a favore di quelli che nella vita mettono Anima e Cuore agli onesti, se sbagliano SONO Perdonati!! 🙂
Ora la Lancio contro gli opportunisti orgogliosi e pieni delle loro verita’, quando commettono errori a scapito di altri Ferendoli o Fregandoli non si fanno problemi a consolarsi ricorrendo all’ escamotage che infondo sono umani NON sono Perdonati. Troppo comodo!! :>
Detto qs ogniuno si accodi nella fila che gli spetta.
Ciao Monica, hai ragione. L'”umanità” che descrivo nel post non ha niente a che vedere con quella degli opportunisti che la utilizzano per giustificare errori intenzionali. Quel tipo di umanità, da loro espresso, è tutt’altra cosa!
Gia’ …..questa Straordinaria Umanita’ descritta nel tuo post e’ Preziosa perche’ Rara.
Si tratta di un Paradosso ( lo dici anche tu’) e’ parte integrante di tutti in Eguale Misura……poi esperienze- educazione-cultura-bisogni ci Modellano( anche se per educazione/cultura direi manipolano).
Sopraffatti ,siamo Irriconoscibili persino a noi Stessi.
Dimentichi del Significato Vitale e Valore Profondo di Umanita’-Fratellanza-Amore …..sprechiamo energia e tempo.
Ci viene detto certo…..in teoria.
Pochi con il loro esempio possono mostrarci questa Preziosa Rarita’ da Cuore a Cuore.
Grazie
Leggendo le tue parole , viene da chiedersi:
aumentano l’ossitocina e la vasopressina perchè quest’uomo/ donna mi emozionano al punto tale di esserne innamorata? E in questo caso non so ancora , perlomeno scientificamente, cos’è l’innamoramento, ma ne posso conoscere le reazionei nel mio corpo.
Oppure un aumento di ossitocina e di vasosoprina, dovuto al mio corpo che in qualche modo “lavora “, mi portano ad innamorarmi?
A questo punto non solo l’innamoramento sarebbe “necessario” e non potrei farne a meno, perchè nasce dal mio corpo e da alcune sue funzioni, ma posso aiutare una persona “anaffettiva” e difficile all’innamoramento o addirittura una persona che non raggiunge l’orgasmo a raggiungelo. Come? non parlando e facendo psicoterapia, ma assumendo attraverso pillole o erbe o che so io, non so dove si possano trovare sostanze come l’ossitocina, ma certo ci sono , visto che la sostanza è usata anche per accelerare i dolodella partoriente,. L’amore , il piacere , la passione, diventerebbero quindi curabili da un punto di vista medico.
La cosa mi lascia perplessa.
Inoltre : Quando e come riconoscere l’amore vero?
Sono una maestra, sono una maestra da tanti anni e l’errore a scuola non è ammesso o meglio è ammesso , ma fino a quando? Quante volte può sbagliare un bambino della primaria prima di poter dire: -Ho capito adesso lo so fare?
Noi insegnanti possiamo concedere l’errore , ma non troppo spesso, se no quell’errore si “cristallizzza” e diventa “irrecuperabile”!!!
In un certo senso quello che ho detto è vero: se devi imparare a fare le divisioni puoi sbagliare tante volte , ma non tante quante sono le volte che Mattia cade prima di imparare a camminare! Se no sei un “somaro” e non imparerai mai, a farle.
Eppure ora si comincia, e mi permetto di aggiungere, fortunatamente, a guardare l’errore come una possibilità di imparare: rifletto sull’errore che ho fatto (metacognizione) sul perchè ho fatto quell’errore e pian , piano, sbagliando ancora e ancora, non sbaglio più.L’errore come possibilità, come chance , anche nella scuola. Ci rifletto da solo? No, natueralmente no, ma con l’aiuto dell’insegnante e dei compagni.
Parole sagge! Il bravo insegnante fa proprio questo. Corregge gli errori per permettere all’allievo di migliorare e apprendere, e, in più, insegna la capacità, preziosa universale ed eterna, di saper trarre dall’errore il miglior insegnamento possibile per non commetterlo più. Grazie del prezioso contributo!
Ciao Gianluca,
Rassicurante e Confortante.
Un Balsamo che distende ogni tensione.
Le performance migliori le ottengo con ;
-trasparenza–>onesta’introspettiva verso me stessa
-empatia–>bussola di orientamento indispensabile per interagire al meglio
-distacco–>salvavita in caso di sovraccarichi
Grazie
Ottimi ingredienti, Monica. Da scriverci una lezione! 😉
Una canzone descrive bene qs ingredienti…….che generano un cambiamento continuo e costante. Impercettibile all’ esterno….che si cogliere unicamente dall’ interno….a ogniuno il suo.
Paola Turci – Stato di calma apparente (Official Audio)
Grazie del suggerimento! 🙂
Hai emozionato anche me Gialuca, “sento” tutto l’amore e tutto il risentimento che avevi per tuo padre, non dev’essere stato facile conviverci.
Io sono stata più fortunata, ho avuto un padre “imperfetto”: fallito nel lavoro, malato, a volte collerico, ma era un padre che mi amava e che me lo dimostrava!
Ero piccolissima e ricordo che lui mi teneva in braccio e mi cullava su e giù per il corridoio per farmi addormentare e le sue storie inventate! Che meraviglia , non mi raccontava le fiabe classiche, ma fiabe sue. Dico questo perchè secondo me , invece di parlare e parlare, a volte bisognerebbe FARE.
Cosa pensi che sarebbe successo se avessi abbracciato tuo padre più volte, se avessi condiviso un pomeriggio con lui, se avessi ascoltato quello che aveva da raccontarti? E’ vero eri tu che spesso ti chiudevi, come fanno molti adolescenti.
Eppure, per me, “agire”: ascoltare i suoi racconti (anche da grande): la prigionia in Polonia, la moto, le donne, il Venezuela dove era emigrato per ripagare i debiti; andare con lui in macchina , perchè era malato e aveva paura di andarci da solo o forse mi portava con sè solo perchè stava bene con me e io con lui, era molto bello. Parlavamo poco, ma ci capivamo molto.
Ricordo di una volta: stavo per sposarmi e lui voleva realizzare le bomboniere per me con una farfalla di legno (lui era un falegname, ma ormai non lavorava più davvero da anni, a causa della sua malattia), ma a me quella farfalla non piaceva e glielo disse, lui si offese e forse si arrabbiò.
Ma dopo neanche mezz’ora era lì che mi abbracciava e mi diceva: ” Dai Marzia non prendiamocela per queste cose, non sono cose importanti” e io sentivo l’odore del suo maglione che sapeva di segatura. Come amavo quell’odore!
Vi racconto questo per dirvi che certo, parlare, chiarirsi è importante, ma a volte non ce n’è bisogno.
Grazie Marzia per il tuo bel (e toccante) racconto. É vero, a volte non è necessario parlare. L’affetto passa per altri canali comunicativi.
Ciao Gianluca,
Bella davvero Bella.
Lo stile di vita di Paolo mi calza a pennello.
Grazie Ancora
Monica
🙂 É ora di svuotare il vaso e riempirlo nuovamente! 🙂
Salve, non sono affatto d’accordo sull’esempio del leone:
-chi fugge prova almeno a reagire ad una situazione di estremo, grave pericolo.
-chi rimane impalato, non ha nemmeno quel tipo di reazione , per una “congestione” di segnalazioni interne che causano il conflitto e la conseguente paralisi.
Mi ricorda la Tanatosi….
Grazie Clay del commento. In realtà di fronte a un leone se fuggi sei “morto”; lui ti vive come una preda e quindi ti insegue. Per questo nel caso ad esempio riuscire a stare immobile è un grande atto di forza.
Come dice giustamente lei, ci sono situazioni in cui il fuggire diventa la reazione migliore, esattamente come in altre quella di attaccare. Il mio esempio era solo per sottolineare che riuscire a vivere una situazione con uno stato emotivo così “devastante” internamente è un segnale di forza. Riconoscere tale forza può portare a vedere il tutto con occhi diversi e spesso a modificare il nostro atteggiamento e alleviare lo stato di ansia.
Grazie ancora del prezioso contributo.
Gianluca
Trovarsi sul bordo e lasciarcisi cadere dentro è davvero spaventoso, inizialmente, ma se pensi che puoi volare allora già è diverso, se pensi di poter riusalire è ancora diverso, ma la paura più grande, il terrore vero è quando pensi di cadere nel vuoto e non risalire più! AIUTO!!!!!
Ottimo, vermente utile non tanto per chi vuole studiare a fondo la psicologia ma per chi vuole capirne il significato un po’ più semplice, comunque nella terza lezione a mio parere dovresti aggiungere non solo i momenti di paura e rabbia ma anche quelli di gioia e di conforto che tante volte sono legate a oggetti oppure a persone
Grazie Emanuele per il commento. Hai ragione, possiamo considerare anche la gioia e il conforto come emozioni frutto della nostra immaginazione. Di solito però queste emozioni non creano problemi relazionali ma ci permettono di avvicinarci all’altro in modo aperto e creare una relazione solida. É pur vero che anche l’innamoramento è una meravigliosa allucinazione e spesso ci porta a “terribili” conseguenze! 😉
ma le altre lezioni dall
a42 in poi non sono state pubblicate..
Gentile Gianfranco, le sto scrivendo… un po’ per volta verranno pubblicate! Grazie! 🙂
Non mi aspettavo assolutamente tanta chiarezza e nello stesso tempo consistenza , è vero sono nozioni sommarie ma comunque utili,ho letto senza avere nessuna aspettativa particolare anzi partendo onestamente un po’ disillusa ,è stata una sorpresa e i consigli sulle letture completano positivamente il tutto complimenti .
Grazie Ambra, per il commento. L’obiettivo di queste lezioni è proprio quello di spiegare le cose in modo molto semplice e allo stesso tempo utile.
Continua a seguirci!
Doppio centro !! Quasi quasi fisso un’ appuntamento. Mi ha incuriosito.
Con me o con Gerry? ;o)
L’editore deve assolutamente prevedere la presentazione del libro anche nelle marche!!
Vista l’ improbabilita’ che la Montagna va’ da Maometto allora sai che fa’prende e va’ lui alla Montagna perche’ campa cavallo che l’erba cresce.
Argomento molto interessante, dal mio punto di vista oggi abbiamo troppe comparazioni e troppi stimoli virtuali . E forse li e tutto il sunto, che i paragoni sono ” virtuali” non sempre tangibili.
Ed effettivamente ci perdiamo il lato più bello della vita le sfumature…….
Ciao sono Sandra Giustozzi attualmente Responsabile Collocamento Mirato di Macerata. Sono stata anch’io formata da Nicola Giaconi. Da 20 anni metto in pratica i suoi insegnamenti e ho avuto risultati eccellenti. Certamente ho personalizzato molto il metodo ma Nicola è stato illuminante! Comprerò il suo libro prima possibile. Lui non si ricorderà di me perché lo ascoltai in silenzio assorbendo come una spugna i suoi insegnamenti che ho da subito sperimentato e verificato ogni giorno in ogni colloquio. Grazie Nicola. Grazie Antonio.
molto belllo e interessante