# 007 | Mente: istruzioni per l’uso

Share on facebook
Share on google
Share on twitter
Share on linkedin

mente-istruzioni-per-luso-01Hai mai montato un mobile Ikea senza le istruzioni di montaggio? Se ti è capitato ti sarai accorto di quanto risulti difficile, mentre con le istruzioni sottomano, seguendo passo passo le immagini, diventa tutto più semplice. Ecco perché qualche semplice schema sul funzionamento della nostra mente può aiutarti a chiarire meglio ciò che è stato trattato finora e, come un libretto di istruzioni, può fornirti un modello per intervenire laddove senti l’esigenza di cambiare.

Se hai letto le prime lezioni, puoi aver notato che il filo conduttore comune è stato ciò che rappresenta un assioma del funzionamento della mente ossia che la realtà psicologica, quella che percepiamo, viviamo e a cui reagiamo, è totalmente soggettiva.

Come illustrato in figura 1, ogni evento che ci accade (tranne le reazioni istintive con un tempo di reazione al di sotto del secondo, ad esempio quando reagisci ad uno spavento) viene filtrato attraverso le nostre personalissime lenti e determina la nostra reazione in termini di:

  • emozioni
  • pensieri
  • e comportamenti.

L’evento non necessariamente è qualcosa di esterno che ci accade, come ad esempio incontrare un vecchio amico, ma può essere anche interno come un ricordo (se penso all’ultima volta che ho incontrato quel vecchio amico) o un’immagine (se penso a quando lo incontrerò la prossima volta) (figura 2).

mente-istruzioni-per-luso-02Essere consapevoli che filtriamo continuamente la realtà ci fornisce un maggiore controllo sulla nostra vita perché ci permette di modificare anche ciò che spesso riteniamo immodificabile come le nostre emozioni o il nostro carattere.

Modificando il filtro, modifichiamo anche la nostra reazione (puoi trovare un esempio nel post Conoscere la nostra mente). Purtroppo però non è così semplice, perché il filtro è un meccanismo complesso e ben oliato che scatta in automatico e ci porta a reagire ancor prima di pensare.

Per questo è importante conoscere gli elementi che lo compongono, in modo che possiamo intervenire in modo specifico sul tipo di filtro che attiviamo (che può cambiare di volta in volta in base alla situazione).

mente-istruzioni-per-luso-03Ecco gli elementi costitutivi (figura 3):

  • la genetica: già al momento della nascita l’essere umano ha un carattere ben definito attraverso cui entra in contatto con il mondo. Basta osservare i neonati per accorgersi delle differenze. Ognuno di noi ha quindi una modalità di accesso preferenziale verso il mondo esterno che può
    essere valutata su dimensioni quali introversione/estroversione, intuizione/sensazione, pensiero/sentimento;
  • l’esperienza: ogni esperienza emotivamente significativa può andare a strutturare le nostre lenti. Se, ad esempio, da piccolo sono stato assalito da un cane e l’evento è risultato traumatico è facile che alla vista di ogni cane si attivi il sistema di allarme accompagnato da un’emozione di paura e un comportamento di evitamento;
  • l’educazione: le regole e i valori trasmessi dai nostri genitori ed educatori diventano parte di noi e guidano i nostri comportamenti. Ogni volta che diciamo “per favore” o “grazie”, ad esempio, lo facciamo automaticamente perché siamo stati educati;
  • la cultura: il contesto culturale all’interno del quale viviamo rappresenta la cornice di riferimento dei nostri valori e condiziona il nostro modo di vedere le cose. Basta pensare ai contrasti religiosi, politici, etnici per comprendere quanto la cultura sia radicata nel filtro;
  • i bisogni contingenti (fisiologici, di sicurezza, sociali) influenzano il nostro modo di percepire la realtà; se ad esempio sono molto affamato la scala di priorità si modifica e filtro il mondo in funzione della ricerca del cibo.

Essere consapevole sul tipo di filtro può essere il primo passo per trovare un modo giusto per modificarlo.

Tips

Durata: 1 minuto.

Frequenza: quando capita.

Obiettivo: essere consapevole del tipo di filtro che attivi.

Azione: di fronte a una tua reazione automatica (in termini di pensieri, emozioni e comportamenti) individua il tipo di filtro che stai utilizzando; questo ti permetterà di avere la chiave su cui lavorare se intendi modificarlo.

Esempio: ti trovi a una festa in cui conosci poche persone e ti accorgi che la tua reazione è: a) provi un senso di imbarazzo (emozione), b) pensi di essere un pesce fuor d’acqua (pensiero) e c) ti metti in un angolo per evitare di interagire con gli altri (comportamento). Analizzando il tipo di filtro sottostante potresti scoprire che si attiva una o più delle seguenti componenti: 

  1. sei un tipo tendenzialmente introverso, ti apri solo dopo un po’ di tempo quando si crea un certa dose di familiarità con l’ambiente sociale in cui ti trovi (genetica):
  2. a una festa di compleanno quando avevi 8 anni sei stato messo in ridicolo dai tuoi amici e da altri ragazzini che conoscevi per come eri vestito (esperienza);
  3. ti è stato inculcata la paura del giudizio degli altri e metterti al centro dell’attenzione, soprattutto tra sconosciuti, ti può rendere ridicolo (educazione);
  4. i valori che hai sempre respirato nel microcosmo culturale in cui sei cresciuto erano legati all’umiltà e al basso profilo. Sei convinto che mettersi al centro può rubare la scena ad altre persone, che significa pavoneggiarsi, e non va bene (cultura);
  5. è una serata no, hai un forte mal di testa e crampi allo stomaco e non riesci a dare attenzione alle altre persone (bisogni contingenti).

Il consiglio del biblioterapeuta

raymond_queneau_esercizi_di_stileRaymond Queneau, Esercizi di stile (Einaudi, 2014)

“Una trama minima ed essenziale per una delle opere della letteratura francese – della Letteratura Mondiale! –  più ingegnose e stupefacenti. Un’opera che viene considerata un classico e, in quanto tale, studiata nelle scuole di ogni ordine e grado, incluse anche quelle di scrittura creativa. Questa volta il mio consiglio di biblioterapia è Esercizi di stile di Raymond Queneau (Einaudi).

Se in questa lezione e nel relativo esercizio Gianluca afferma che un evento può essere analizzato utilizzando diversi filtri – genetico, esperienziale, culturale… – nel caso del libro di Queneau, tradotto e adattato da Umberto Eco, un episodio viene raccontato in ben novantanove diverse variazioni: lessicali, sintattiche, letterarie.

Se “Esercizi di stile” può allenarti ad affrontare l’esercizio in sé, il lavoro sicuramente più impegnativo che Gianluca propone può aiutare ognuno di noi a performare al meglio, ottenendo una maggiore consapevolezza. 

E, in ogni caso, ti avrà dato l’opportunità di leggere o rileggere un libro unico e speciale.

© riproduzione riservata

Gianluca Antoni

Gianluca Antoni

Psicologo Psicoterapauta Ipnotista, Career Coach, Formatore, Scrittore

Lascia un commento

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi